sabato 12 ottobre 2019

CORDEL ENCANTADO - L'amore e la lotta (19-21)


Açucena non riesce proprio ad adattarsi allo stile di vita della corte. Anche se i suoi genitori adottivi, Eusebio e Virtuosa, si sono trasferiti con lei al palazzo, quello che le manca davvero è Jesuino. Inoltre i modi di vita affettati, governati dal cerimoniale, sono per lei fonte di infelicità.

Quando il principe Felipe, approfittando di un momento di confidenza, riesce a rubarle un bacio, che determinerà un furioso litigio con Jesuino, la ragazza capisce che nulla conta se non la vita che aveva scelto prima.


Decisa a tutto pur di coronare il suo sogno d'amore con il ragazzo, che nel frattempo vive nella casa che si sono costruiti per il loro matrimonio, Açucena lascia il palazzo del governo, dopo aver scritto una lettera d'addio al padre naturale e corre a cercare il ragazzo che ama da una vita.


Tra le braccia di Jesuino, Açucena compie il grande passo, deciso a rafforzare il legame che esiste tra di loro. Jesuino è pronto a tutto, adesso, pur di sposarla, anche se in un primo momento aveva esitato, chiedendosi se era giusto privare la ragazza del futuro brillante che l'aspettava come principessa di Serafia. Augusto aveva cercato di farlo ragionare sul fatto che Aurora meritava un futuro diverso. Adesso, però, che il loro rapporto si è stretto ancora di più, il giovane è intenzionato a lottare pur di farne sua moglie.


Ad appoggiare le sue scelte e quelle di Açucena ci sono, paradossalmente, Ursula e Nicolas, che vogliono solo separare la ragazza da Felipe, che dovrebbe, secondo i loro piani, sposare Carlota, che invece sogna solo Timóteo.


Augusto, personaggio tendenzialmente buono, non vuole perdere la figlia e allo stesso tempo non può sottrarsi a quello che è un accordo politico siglato con uno scopo chiaro, ovvero quello di garantire la pace ai due regni di Serafia. Consultandosi con il suo generale e con i suoi uomini, si chiede come trovare un modo per separare i due innamorati, in modo definitivo.


Credo che il passo avverrà quando finalmente Jesuino accetterà il suo destino e si unirà al padre e alla banda dei gangaceiros, che al momento sono alle prese con la determinazione di Cisero, che sta cercando di farsi prendere nella banda in tutti i modi, e con un'intraprendente giornalista, Penelope, che vuole scrivere degli articoli sul loro mondo e sul loro modo di vivere.


Il sangue del condottiere, in realtà, scorre nelle vene di Jesuino, anche se il ragazzo continua a negare il suo destino. L'insofferenza nei confronti delle ingiustizie, e in modo particolare di quelle compiute da Timóteo Cabral, che adesso governa come un tiranno la fazenda del padre e la vita della sorella Antonia, lo porta a decidere di lottare contro di lui.


Prima cerca di indurre i lavoratori della fazenda a ribellarsi all'uomo, rivendicando condizioni più degne, poi, quando il tentativo fallisce, decide di organizzare, con i suoi amici una banda che si opponga alle violenze di Timóteo. 


Doralice, venuta a sapere, decide di dare il suo contributo alla lotta, cercando di imporsi ancora una volta al lato del protagonista, suscitando le gelosie di Açucena.

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