TUTTO IL MONDO È UN PALCOSCENICO (Episodio 3 - Stagione 1)
Avevo lasciato Benvolio e Rosaline diversi mesi fa, quando l'inizio della terza stagione di POLDARK mi ha in qualche modo distratto. L'altra non la potevo davvero perdere, mentre questa mi aveva incuriosito senza farmi troppo impazzire nei due episodi visti. In questo vuoto telefilmico provocato da Agosto, ora che mi sono messa in pari anche con TRONO DI SPADE, ho deciso di riprenderla.
La verità è che la trama mi piace, alcuni attori sono carini e bravi, quello che mi disturba è la regia e certe scelte di cast che faccio fatica ad accettare. Ma ho una natura generosa ed una buona trama spesso mi porta a superare certe ostilità e a lasciarmi travolgere dalla storia.
Benvolio e Rosaline sono ancora fortemente ostili all'idea di sposarsi, malgrado Escalo abbia chiarito che il loro matrimonio porterà la pace a Verona, tranquillizzando gli alleati e scoraggiando chi sogna di invadere la città e prenderne il controllo. I due non innamorati cercano di mostrare una certa rassegnazione al loro destino, ma Benvolio, che sogna di lasciare la città con una prostituta che frequenta, propone di nascosto a Rosaline un nuovo accordo. L'aiuterà a fuggire per trasferirsi in un convento dove si ritirerà dal mondo, salvando entrambi dalla rovina.
Rosaline è fondamentalmente amareggiato con Escalo che, malgrado i suoi sentimenti per lei, ha freddamente organizzato le sue nozze. Certo bisogna dire che Rosaline ha una natura romantica se pensa che lui possa anteporre un interesse personale davanti a quello della città. Isabella incoraggia Escalo sulla strada presa, ma lui è diviso tra la paura di non essere adeguato ed il peso delle responsabilità.
Mentre Capuleti è angosciato dal senso di colpa per aver ucciso l'architetto della sua cattedrale, comincia ad avvertire la presenza soprannaturale di Giulietta. Dato che Shakespeare ci ha abituato a fantasmi vaganti che non hanno chiuso con il presente (basti pensare al padre di Amleto che vaga sugli spalti tormentando il figlio in cerca di vendetta), possiamo accettare anche questa pallida Giulietta che vaga per i corridoi del castello.
Quello che conta è che Rosaline, all'ultimo minuto, cambia idea, forse presa dal rimorso, e si reca dallo zio per chiedere, in cambio della sua rassegnazione, la liberazione della sorella dalla sua condizione di servitù. L'uomo accetta, in quanto ha bisogno dei soldi dei Montecchi per poter pagare alcuni creditori, ma in cambio pretende che la nipote si dimostri molto innamorata.
Anche Montecchi rivendica al nipote la stessa cosa, cominciando a mandare sonetti alla ragazza, rendendoli pubblici. È convinto che il matrimonio tra i due porterà a trionfare la loro casata, assorbendo ed estinguendo quella dei Capuleti. Carino l'inserimento di frasi e citazioni delle varie opere di Shakespeare, anche se ovviamente svuotate del loro significato originale. Così la nutrice cita Amleto con la sua "ci sono molte più cose in cielo ed in terra..." e "Posso paragonarti ad un giorno d'estate?" del Sonetto 18. Semplice esercizio di stile, ma comunque crea l'atmosfera, cosa che le inquadrature rapide o i cambi bruschi di ripresa annullano.
Il giorno del fidanzamento ufficiale, davanti agli ambasciatori mandati da Venezia e Milano, i due innamorati si presentano disposti a recitare la loro parte, malgrado il loro cuore e la loro mente sia altrove. Benvolio cerca con lo sguardo la prostituta bionda, quasi volesse dirle addio; Rosaline è alle prese con una battaglia di sguardi con Escalo.
Di positivo ho notato che l'ostilità forte tra i due futuri sposi si è un po' attenuata, ma durante la cerimonia un regalo macabro (un carro imbottito di esplosivi) viene consegnato agli sposi, maledicendo l'unione. Mentre si contano i feriti, Benvolio e Rosaline si lanciano all'inseguimento dell'uomo mascherato e vederli correre mano nella mano (visto che sono ancora legati dal nastro che Escalo ha usato durante il rito) strappa sicuramente un sorriso.
Alla fine il malvagio viene smascherato ed ucciso, non prima che però i due si rendano conto che qualcun altro è dietro a tutti gli attentati e alla violenza che dilaga in città e che li vorrebbe separati. Un'emozione improvvisa li anima. Se dovessero scoprire chi è e quale motivazione ha, forse potrebbero interrompere la spirale di assalti e liberarsi dalle possibili nozze.
Se loro coltivano questo desiderio di separarsi, mi chiedo se lo strano legame che si sta formando tra Livia e Paride mi lascia qualche turbamento.
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