venerdì 5 giugno 2020

JOIA RARA - Il peso della compassione (118-125)


Ho accelerato la visione di questa piccola storia di altri tempi, mossa dal desiderio di sbloccare lo stallo in cui eravamo caduti, con Silvia  che non ricorda il suo passato, Franz nascosto e Manfred che ricatta e tortura Ernest.


Nella visione di questa manciata d'episodi finalmente la situazione evolve, grazie (o forse per colpa) di Lola, la subrette del cabaret Pacheco Leal, fidanzata con Fabrizio, il comunista amico dei protagonisti. 


L'uomo ha notato che la donna, ogni volta che si parla di Manfred, assume una strana espressione e lascia la stanza. Un giorno la costringe a confessare e Lola, in un mare di lacrime, racconta di essere stata lei la persona che ha tradito i suoi amici, confessando il loro rifugio, facendoli arrestare e finire in carcere. Lo aveva fatto nella speranza di conquistare Manfred, che l'ha usata per tutto il tempo.


Fabrizio la costringe a raccontare ad Amelia, Gaia, Franz, Toni e Mundo tutto quello che ha fatto e gli amici di una vita reagiscono feriti nel profondo per quello che ha fatto. Franz ha la conferma definitiva che suo padre ha fabbricato prove per sbarazzarsi di Amelia e della sua famiglia, ma nel frattempo suo padre, ricattato e seviziato da Manfred, è riuscito a fuggire.


Senza soldi, senza nessuno, corre proprio da Amelia per chiedere il suo perdono e di essere ospitato da lei nel "cortizo". Di fronte al muro innalzato dalla ragazza e da Franz, disgustato da tutte le azioni malvagie del padre, che gli ha confessato anche di aver ucciso Catalina, sua madre, durante una lite, sarà la piccola Pérola, affiancata dai tre monaci a fargli capire il peso del valore della compassione.


Non si tratta del perdono, ma di rompere l'azione del male. Ad ogni gesto crudele, se si risponde con la crudeltà, s'innescherà un meccanismo senza fine che non li salverà. Più per compiacere Pérola, che per sincera convinzione, i due cedono permettendo al grande Ernest Hauser di rimanere con loro, a vivere nell'umile comunità che lui aveva sempre tanto disprezzato.


Ma il cambiamento è in atto nel vecchio Ernest, commosso dalle parole della nipotina, e stremato dalle violenze continue subite da Manfred, ormai fuori controllo. Così decide di andare alla polizia per raccontare tutta la verità, pur non avendo prove per dimostrare la veridicità delle sue parole.


Intanto Silvia si avvicina sempre di più alla vita delle persone che amato ed odiato. Introduce a casa di Viktor la donna che si è presa cura di lei, che si offre come tata del loro bambino, questo per poterlo vedere da vicino, mentre cerca di approssimarsi anche a Manfred che, però, completamente pazzo crede di avere delle allucinazioni.

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