L'amore di Feride e Kamran, in questi primi episodi che sono riuscita a vedere, può essere ben sintetizzato dalla frase della zia della nostra eroina. "I grandi amori nascono dal contrasto" e il modo in cui si cercano, si scontrano e si punzecchiano è proprio una piena manifestazione d'amore.
Feride è un personaggio complesso, pieno di sfaccettature. Pur essendo una ragazzina, racchiude dentro di sé una profondità segreta, un dolore mai superato, legato all'abbandono drammatico dei genitori, pur essendo stata cresciuta con amore. Incapace di esprimere i propri sentimenti, o anche solo di capirli, il suo provocare continuamente il cugino è la forma massima di attenzione e ricerca.
Kamran è un uomo buono, fascinoso, un medico aperto al nuovo, in un mondo profondamente condizionato dalle credenze e dall'ignoranza. Vorrebbe raccontare alla famiglia della sua relazione con la vedova Neriman, ma lei preferisce non rivelare, perché lui è il figlio di un'amica, un uomo molto più piccolo di lei, ma quando Kamran le rivela il ricatto della cugina comincia a temere che l'interesse della ragazza possa essere tentatore.
Kamran è sicuro di sé, ma in una prima fase asseconda Feride davanti agli occhi delle sue colleghe d'istituto, fino a quando un giorno, per non rischiare di perdere Neriman, pazza di gelosia, decide di creare una situazione che permetterà alla cugina di dire di averlo lasciato. Praticamente invita a uno stesso appuntamento tre altre ragazze, fingendo di essere interessato anche a loro, ma l'errore che commette è quello di far credere a Feride di essere interessato a un appuntamento vero tra di loro.
Tenero è il modo in cui lei, piena d'emozione, si organizza per andare al parco, per poi essere delusa e scoprire l'inganno. Il dolore evidente nei suoi occhi svela a Kamran la profondità sincera dei suoi sentimenti, ma questo apre la strada anche una nuova conflittualità. Nel frattempo però c'è tutto il mondo intorno a loro che continua a girare.
Bellissimo il rapporto di Kamran con il padre Seyfettin che, infettato dalla peste, durante il trasporto di alcune casse, resosi conto, non torna più a casa, per essere poi ritrovato da alcuni circensi, svenuto su una strada di campagna. Quando il professore di università di Kamran lo ritrova, chiama il vecchio studente al suo fianco e Kamran disperato scopre che si tratta di suo padre. Pur di portarlo in ospedale, quando tutti si rifiutano di aiutarlo per paura della peste, se lo carica in spalle. Lotterà per lui disperatamente, cercando di nascondere alla famiglia le sue condizioni, fino a varcare anche i confini della legalità, sottoponendolo a una trasfusione (cosa nuova e illegale nel paese), pur di riportarlo tra di loro.
Interessante è anche l'evoluzione del rapporto tra Selim e Feride. Il primo più che innamorato sembra ossessionato dalla ragazza e dal suo netto rifiuto. Dopo aver scoperto che non si tratta della paziente di Kamran, in fin di vita, ma di sua cugina, cerca un modo per avvicinarsi a lei e spinto dal suo padrino, l'avito Levent, sfrutta il malinteso sulla sua salute, promettendole di aiutarla a guarire.
Sarà proprio lui a portarla dallo zio Seyfettin, conquistandosi la sua fiducia e la richiesta di aiutarla a guarire. Quello che non immagina è che l'uomo è pronto a tutto pur di averla. Quando il giovane chiede a Kamran di poter frequentare la cugina, l'uomo non ha motivi per rifiutare, ma la sua espressione dice tutta un'altra storia e sembra quasi pregare la cugina di dargli una ragione per rifiutare, ma Feride fa sempre il contrario di quello che le si chiede e questa volta il suo desiderio di frequentare il giovane medico è legato al suo timore della morte, istillato in lei fin da bambina.
Le tematiche si intrecciano, le emozioni crescono e il casti mi sembra decisamente in stato di grazia in questa storia intensa, piena di emozioni e di sentimenti contrastanti. Speriamo che prosegua in questo modo.
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