Dite la verità! Ci avevate proprio sperato, soprattutto dopo la visione di una prima manciata di episodi. Vi eravate illusi, soprattutto vedendo Reyyan uscire di casa, la casa degli Sadoglu, all'alba, con il vestito blu che ricorda quello del primo episodio, per incontrare Miran sul ponte mai dimenticato (sì, quello del famoso bacio!) che le cose finalmente si stavano orientando verso la felicità. Quando Miran poi la riaccompagna a casa, anche se sono sposati, sembrano quasi due fidanzatini, che chiedono il permesso ad Hazar di potersi frequentare.
Pura illusione dei primi minuti della storia, dove vediamo persino Hazar invitare Miran a pranzare con la famiglia, visto che Handan ha riportato a casa la bambina nata nei momenti drammatici del ritrovamento del corpo di Elif. La malinconia c'è tutta, soprattutto per Azat che non ha dimenticato. Anche la terribile Azize non ha rimosso la perdita della nipote, ma ovviamente ne ha dato una sua interpretazione, ritenendo come unico responsabile Azat, senza prendere atto che è stato il suo odio a minare la personalità fragile della nipote.
Lei però non vedo oltre il proprio naso e ha deciso di farla finita con la sua vita, per ricongiungersi con le persone perse, non prima però di aver assestato un colpo finale. Così ecco che la povera Gonul (e permettetemi l'aggettivo per questo personaggio che non sempre ci suscita simpatia) viene prelevata a forza insieme alla madre e alla povera Esma. Ci va di mezzo anche la domestica che viene trattata come arredo della casa. Tutte spedite via, in un luogo lontano e fantomatico dove ricostruire la loro vita. Gonul riesce solo a pensare che la donna è sul punto di fare qualcosa di terribile che coinvolgerà sicuramente Miran che passa ai suoi occhi ormai come un traditore.
Mentre le donne vengono allontanate, Azize ha fatto prelevare il corpo di Elif dal cimitero degli Sadoglu, dopo i 40 giorni di lutto, per spostarla accanto ai suoi genitori. Non c'è pace per la ragazza neanche dopo la morte. Nel frattempo Miran e Reyyan sognano di poter lasciare Midyat e di ricostruire la loro vita lontano, al punto da congedarsi anche dalla vecchia Sukran la cui casa è stata incendiata con tutti i ricordi della figlia. E chi sia la responsabile appare evidente a tutti anche se nessuno pronuncia il suo nome.
E che la pace sia finita, è evidente anche per l'arrivo del fascinoso Aslan Aslanbey, misteriosamente invocato durante tutta la stagione precedente e che qui ha il volto interessante di Dogan Bayraktar. E che l'uomo porti tempesta ce lo dimostrano due cose: il tatuaggio a forma di scorpione e la parete nascosta, nella sua nuova tana, dove ci sono tutte le foto di Reyyan durante le passate stagioni e che lui ha spiato o fatto spiare in ogni suo momento di vita. Decisamente una situazione preoccupante.
E tutto precipita in un incalzare di eventi non appena Miran e Reyyan si recando dalla nonna di lui nella grande mansione e trovano il posto completamente disabitato. Da quel momento la pace sognata si sgretola sempre di più e ci ritroviamo in un crescendo adrenalinico in cui Miran decide di affrontare sua nonna faccia a faccia, non avendo ancora imparato niente dalle esperienze precedenti.
Reyyan viene lasciata a casa, ma la donna, che ha un piano malefico, le invia una macchina per portarla dove vuole lei. E ci chiediamo perché lei sia salita sulla vettura. Il punto in cui si incontrano è una sorta di diga, dove Miran si confronta con la donna che ha portato con se un'arma. Sotto minaccia, all'arrivo di Azat, il ragazzo si vede costretto a sparare. Se non l'avesse fatto Mahmut avrebbe puntato alla testa di Azat per ucciderlo e sua nonna avrebbe poi sparato a lui. La scelta che compie è quella di sparare Azat sapendo dove colpirlo.
Reyyan vede solo parzialmente la scena, in modo da indurre a credere che il marito non abbia mai dimenticato la vendetta e che abbia fatto del male al cugino. Costretto a seguire sua nonna, Miran avvisa Firat alla prima occasione, sperando di salvare Azat, che invece è scomparlo, salvato da Aslan. E mentre la famiglia Sadoglu viene avvisata e attirata nella tana del leone, per indurli a uccidere Miran, ed eliminare loro stessi uno di loro, l'arrivo finalmente manifesto di Aslan infrangerà tutti gli equilibri.
Puntata decisamente inquietante che apre nuovi scenari che potrebbero portare a mille altre cose per quanto riguarda questa ultima stagione di HERCAI. Speriamo che non deluda come, tutto sommato, non hanno deluso neanche le prime due. Incrociamo le dita.
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