La verità, quando è a lungo taciuta, può fare un effetto strano, almeno nell'immediato. Invece di portare un senso di liberazione, si prova soprattutto smarrimento perché una bugia, per quanto dura, alla fine può illuderci di una certa stabilità, cosa che la verità, soprattutto dirompente, può frantumare. Ed ecco che, nel 34esimo episodio di HERCAI, abbiamo due uomini, padre e figlio inconsapevoli (questo infatti è un segreto che ancora non è stato rivelato!), che affrontano il drammatico impatto con due realtà che ignoravano.
Il nostro eroe turbolento e turbato, infatti, ha avuto prova che le menzogne raccontate da sua nonna, che hanno inciso profondamente nella sua vita, non sono una mera calunnia raccontata dagli altri. Il soldato che ha accertato la morte di sua madre, è stato chiaro. Nessuna violenza. Miran ricorda così quando sua nonna lo ha informato del suo terribile piano, quello della seduzione e del conseguente abbandono di Reyyan. "Usala e poi gettala via!", sono state le sue parole e quando il ragazzo, che ha un animo nobile, nonostante il leone che l'ha cresciuto, ha protestato, lei lo ha convinto con la crudeltà dei dettagli, ricordando come anche Dilşah fosse stata disonorata.
Adesso Miran è stravolto e non trova il coraggio di guardare Reyyan negli occhi, ma la moglie, decisa a non abbandonarlo, lo sostiene, cercando di farlo ragionare sul fatto che il perdono è già stato concesso e non è la scoperta dell'inutilità del male provocato, a cambiare la cosa. Loro hanno deciso di andare avanti e di riprovare. Ma Miran è come stordito dalla rivelazione.
Nel frattempo anche Hazar è stravolto. Il pensiero che Dilşah sia morta, senza l'aiuto di nessuno, se non il suo intervento tardivo, anni dopo, lo travolge. Lei non lo ha mai abbandonato, come credeva, ma ha sperato che potesse aiutarla, mentre suo padre l'ha mandata via. Disperato si reca sulla sua tomba, dove trova anche Miran. I due per la prima volta non si guardano in modo ostile, ognuno sentendosi in colpa nei confronti della donna. Che sia l'inizio, nel dolore, di una nuova alleanza?
I due infatti hanno deciso di continuare a indagare, anche se la verità sta portando ad emergere soprattutto cose dolorose, ma il soldato ha parlato di un testimone, un pastore, che quella notte era sul luogo dell'omicidio e Miran, fingendo di credere ancora a sua nonna, in realtà la segue per capire che cosa ancora gli stia nascondendo.
La donna si rende conto che lui la sta spiando e decide di recitare, come sempre, il suo ruolo di donna preoccupata per la tranquillità del nipote e chiede al pastore, minacciandolo, di tacere sulla verità, ovvero che Dilşah era una donna compromessa che aveva una relazione clandestina. Miran però si concentra soprattutto sul fatto che sta trovando conferme al fatto che Hazar non è l'assassino e che sua nonna gli ha mentito fin dal principio.
Anche Hazar, guidato dal dolore, arriva alla stessa porta, ma il pastore ha in serbo per tutti loro una sorpresa, mentre Nasuh, corroso dal rimorso e spinto anche da suo figlio Cihan, che lo affronta determinato, rivela solo a quest'ultimo un'altra sconvolgente verità: è lui ad aver sparato quella notte. Possibile che sia l'assassino di Mehmet e di Dilşah?
Non ci è dato ancora di sapere e in questa storia tutto è il contrario di quello che sembra, ma Miran, incapace di resistere alla verità, decide di mettere da parte qualsiasi recita con Azize e porta Hazar e il pastore a confrontarsi davanti a lei e l'uomo riconosce che la donna è un essere crudele che ha rovinato la sua vita e che ormai è deciso a raccontare tutta la verità.
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