Questa serie presenta schemi che oggettivamente si ripetono e quello della separazione dei due innamorati ritorna diverse volte, anche se declinato con lievi differenze. Adesso, anche se avevamo sperato, dopo tutto quello che era successo, che finalmente potessero vivere una sorta di tregua e felicità, per colpa di Azize sono tornati su fronti opposti, anche se i due si amano e fingono soltanto di essere separati per non accentuare l'astio tra le due famiglie.
Ancora una volta Hazar però è contro di loro, soprattutto dopo che Reyyan e Azat hanno ammesso che è stato Miran a sparare. Conflitti vari e soliti, i due innamorati che sono separati anche se si amano e vorrebbero potersi vedere, Reyyan che finge di voler divorziare e Miran che pensa di farlo davvero per indurre sua nonna a credere che sia ancora dalla sua parte, pur di scoprire come sono andata le cose.
Tutte le dinamiche sono in atto, soprattutto se si pensa che siamo all'inizio della stagione, ma l'attenzione, onestamente, si concentra tutta su Aslan Aslanbey. Lungi dal voler rivelare pubblicamente la sua vera identità, si è rivelato solo a sua nonna e a sua madre, mentre tutto il resto del mondo si chiede perché in un primo momento si sa preso la colpa di aver sparato, per errore, ad Azat.
Il suo coinvolgimento è sospetto e il pubblico, pur essendo intenerito dall'idea di questo figlio perduto, che Azize ha cresciuto lontano da qualsiasi contatto con la famiglia, per salvarlo dalla minaccia della vendetta che segue tutti i suoi passi, non può però guardarlo con tranquillità. C'è qualcosa di lui decisamente inquietante. Sarà il seme malato degli Aslanbey da cui Miran si salva grazie ai geni che nulla hanno a che fare con una famiglia dove i suoi uomini sono decisamente tutti pazzi.
Miran ha respirato l'odio e il risentimento che Azize ha alimentato nel suo cuore e certe esasperazioni sono frutto proprio di quello, ma la sua è una natura buona, che è emersa fin dai primi episodi, dove il senso di colpa nei confronti della ragazza sedotta e abbandonata è stato tale da stravolgere tutta la sua vita.
Aslan invece è un Aslanbey puro, anche se odia sua nonna, vuole vendicarsi di lei ed è il misterioso nemico che ha aiutato diverse volte Miran nel suo tentativo di scoprire la verità. Eppure non possiamo non considerare quel muro inquietante, nascosto dietro la libreria, con le foto di Reyyan, da cui sembra stranamente ossessionato.
Quando Miran si reca a casa sua, insieme a Firat, per cercare di capire questo strano personaggio, trova soltanto l'ultima foto che si è fatto arrivare. È identica a quella che nell'altro episodio aveva strappato tenendo solo Reyyan. Qui, giustamente, Miran diventa una furia scoprendo che ha fotografato la moglie, che in qualche modo li ha seguiti e visti. Se avesse trovato il muro segreto, sarebbe crollata la casa.
Aslan tace e continua i suoi giochi, seguendo anche Gonul, che nel frattempo, presa da un moto di indipendenza, decide di andare a vivere lontano da Azize, in un hotel dove il fratello la controlla, perché sia al sicuro. Il suo incontro con Azat nel cimitero mi fa ben sperare per loro come coppia, mentre la situazione si complica ancora di più quando scopriamo chi è l'uomo che lo segue ovunque e che sul finale dell'episodio, mentre si svolgono i drammi di Miran e Reyyan, contrapposti ad Hazar, che cerca di uccidere il ragazzo, rivela il suo legame di parentela con la nostra Reyyan. L'orizzonte della storia diventa sempre più oscuro, ma noi volevamo un po' di luce con Miran e Reyyan. Speriamo che ce lo concedano.
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