martedì 18 marzo 2025

HERCAI - Solo su se stessi (36)

 


Eccoci arrivati alla svolta che mi aspettavo. Reyyan è uno di quei personaggi apparentemente classici: la brava ragazza che finisce per pagare per le colpe degli altri, ma che riesce in qualche modo a conservare puro il suo cuore. Rientra tra i cliché tipici e necessari, soprattutto quando abbiamo un personaggio complicato come Miran. La pazienza, diciamolo, è la virtù principale di qualsiasi donna che voglia in qualche modo conquistare il suo cuore e lei ne ha davvero in quantità esorbitanti.


 

Eppure eccoci adesso a una svolta, dove questa volta il dolore è tutto suo non più soltanto di Miran. La scoperta che il padre amato in realtà non ha il suo stesso sangue sconvolge la ragazza, che si rende conto che le persone che ha amato, non hanno mai messo lei come priorità davanti a loro stessi. Hazar avrebbe potuto salvarla dall'odio del nemico, semplicemente rivelando la verità sulla sua identità, ma il timore di poter perdere il suo amore e le domande che sarebbero poi emerse lo ha indotto a tacere.


 

Miran a sua volta l'ha respinta, troppo preso dal suo senso di colpa, senza pensare a lei, che era davvero la vittima di tutto quello che lui aveva fatto. Il dolore che l'attraversa è enorme e la ragazza allontana da sé entrambi. Vedere Miran e Hazar, che si sono fatti la guerra fino a poco tempo prima, dormire spalla a spalla, sull'uscio della porta della casa della nonna buona davvero è scioccante, ma Reyyan non si lascia intenerire e quando Şükran le chiede che cosa le abbia fatto Miran, questa volta non tace, e racconta alla donna ogni cosa, sconvolgendola.


 

Intanto sparisce Gul, che, nel trambusto della casa, pensa bene di fuggire, per finire tra le grinfie di Azize. Hazar deve corre da lei, ma prega Miran di rimanere accanto alla figlia grande. Lui la tallona, ma quando Reyyan lo affronta e guardandolo negli occhi gli dice che lei c'è sempre stata per gli altri, ma che invece è sempre stata sola, non riesce a trovare le parole giuste per smentire questa verità.


 

"Nella vita, ho capito, bisogna solo contare su se stessi per essere felice". La sua determinazione scuote Miran, che teme davvero di essere al punto di rottura con lei. Reyyan pensa di aver sempre rinunciato ai suoi sogni, di aver messo le priorità degli altri davanti alle proprie e che questo, alla lunga, si sia rivelato un errore.


 

Gli studi, la sua felicità, sono cose a cui ha rinunciato, per poi essere ripagata nel modo che tutti sappiamo. Scrive una lettera a sua madre, rivelandole tutto il suo dolore e decide di andare a parlare con la sua famiglia, quelli che l'hanno cresciuta, per congedarsi da loro perché d'ora in avanti penserà solo a se stessa, a come realizzare i suoi sogni e essere felice.


 

Miran la implora con lo sguardo di restare, ma lei sembra decisamente determinata come in poche altre occasioni. Che sia arrivata davvero a una svolta? Sarà la volta buona e Miran smetterà di ripiegarsi su se stesso e cercherà di starle accanto per riconquistarla?


 

Intanto Gonul, pensando alle menzogne di Azize, si rende conto che le ha sicuramente mentito e che Firat non può essere il fratello che sta cercando disperatamente. Così in una notte di pioggia, approfittando della solitudine che la circonda, scava per aprire la tomba del fratello (immagine decisamente shakespeariana) e trovare uno dei soliti bigliettini azzurri dove le dicono che il fratello è vivo, che Azize ha mentito e che deve avere pazienza. Davvero una storia che farebbe impazzire chiunque!

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