mercoledì 21 agosto 2019

AVENIDA BRASIL - La ricerca delle origini (45-51)


Jorgito Tifon è un ragazzo problematico, nonostante apparentemente sembra avere tutto per essere felice. È giovane, appartiene ad una delle famiglie più importanti della città, ha talento con il pallone, una fidanzata che lo adora e un padre che lo ammira e lo rispetta, eppure le sue notti sono popolate di incubi.


Il sonnambulismo di cui soffre, e che si accentua nei periodi di crisi, tende ad essere collegato a momenti di tensione e a sogni che lo riportano ai primissimi ricordi dell'infanzia. Jorgito ricorda una casa abbastanza grande e una coppia che si prendeva cura di lui, questo prima della discarica e delle privazioni di quella vita.


Mamá Lucinda gli ha raccontato la storia di una prostituta che, non avendo la possibilità di crescerlo, glielo ha affidato quando aveva solo tre anni, ma i suoi ricordi sembrano smentire questa visione. La vita che rammenta è quella di una vera e propria famiglia, con vicini e persino un cane con cui giocava.


Tormentato da queste sensazioni, e convinto che solo scoprendo la verità sul suo passato potrà essere sereno, comincia ad indagare, come è tipico del personaggio, che vuole sempre scoprire la verità. La prima tappa è Mamá Lucinda, che recupera una scatola con dentro tutte le cose con cui è arrivato. Tra questo trova una medaglina con il suo vero nome, Cristiano.


Jorgito indaga, cerca di rimettere insieme pezzi, si reca nel quartiere dove viveva, nella famosa casa abbandonata, dove è sicuro di aver vissuto, bussa a tutte le porte, sperando che qualcuno possa ricordarsi di una famiglia con un bambino che viveva lì circa una ventina d'anni prima.


In questa sua ricerca, alla fine s'imbatte in Neide, una prostituta che vive con una ragazza che fa il mestiere e che sfrutta. La donna, dopo un primo tentennamento, gli rivela di ricordarsi di lui, dandogli anche dettagli sul suo passato, ma per raccontargli la verità su sua madre, pretende del denaro.


A questo punto Jorgito torna a casa e parla con Tifon e Carminha, rivelando il suo bisogno di scoprire le sue origini, per trovare un po' di pace. Il primo comprende e gli dice di essere pronto ad aiutarlo anche economicamente, mentre la seconda ha una reazione violenta, dicendogli che non merita che lui la offenda in questo modo e che lei è l'unica madre che conta.


Jorgito non si lascia condizionare e grazie all'aiuto di Tifon torna da Neide, che gli rivelerà che sua madre è una delle prostitute che hanno lavorato per lei, anni prima, morta poco tempo dopo, e che suo padre era uno dei tanti clienti. La foto di una ragazza bionda e un nome completo è tutto quello che resta a Jorgito del suo passato.


Il ritorno a casa è doloroso, ma per la prima volta Jorgito guarda Carminha con affetto, pensando che questa donna lo ha salvato dalla discarica dove era stato abbandonato. Questa rivelazione dovrebbe calmare gli animi, ma i sogni del ragazzo non accennano a migliorare. I frammenti di ricordi che conserva non hanno niente a che vedere con la storia che Neide gli ha raccontato: la donna piccola, dai capelli lisci, la famiglia con il cane.


Accompagnato sempre da Debora, il ragazzo cerca la tomba in cui è seppellita la donna che è stata sua madre, ma quando arriverà nel cimitero, difronte alla foto, si rende conto delle ennesime bugie che gli sono state raccontate. La prostituta di cui parlava Neide è infatti nera e non ha nulla a che vedere con quella della foto, né con i suoi ricordi. Stanno ancora mentendo.


Spronato dalla disperazione, Jorgito continua a cercare di fare chiarezza in questo rebus della sua infanzia, ma un giorno tornando a casa, tra le foto di famiglia, vede una vecchia, in bianco e nero di Carminha con un cane, lo stesso dei suoi ricordi. 


Bisogna dire che in precedenza il ragazzo (applicando lo stesso metodo che aveva usato per sfinire Nina e farle rivelare il suo legame con Carminha), aveva indotto Neide a confessare il nome del cane. Quando gira la foto e vede la scrittura di Carminha, che ha appuntato "Io e Simba", il colpo è durissimo. I ricordi si schiariscono e l'immagine della donna, nella famosa casa, in sua compagnia gli rivelano una verità che ha cercato di negare fino a quel momento.


Il dolore è assoluto. Recatosi da Mamá Lucinda chiede riconferma alla donna, e poi, completamente ubriaco, si reca al comizio elettorale di Carminha, per aggredire verbalmente la madre e rivelare a un turbato Tifon tutta la verità sulle sue origini.

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