"Mi sei piaciuto, poliziotto, sin dal primo momento. No, non dal primo momento. Ti volevo uccidere la prima volta che ti ho incontrato. Ma poi mi sei piaciuto...molto!"
(Vishous parlando a Butch)
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Marissa scoppiò a piangere, non perchè temesse di morire, ma perchè sapeva che non sarebbe morta.
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Essendo un combattente per natura, la facilità con cui si arrese fu una sorpresa.
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Quel brutto bastardo lo aiutava a smussare le asperità della vita, chissà perché. Forse funzionava come la carta vetrata: una ruvida, insistente carezza contropelo che alla fine lasciava tutto più liscio.
(Vishous pensando a Butch)
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Tutti noi moriamo da soli.
(Il dottor Havers)
Io sono un essere inferiore sotto due aspetti: sono l'ultimo gradino sia della scala sociale che evolutiva.
(Butch parlando a Marissa)
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"L'oscurità non mi prenderà...perchè ho te, luce della mia vita, Marissa!"
(Butch e Marissa)
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Ho imparato ad incassare i pugni come niente, grazie a lui, e, fidati, alla fine mi è venuto utile.
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Voglio dire, è tutta la vita che me ne sto ai margini. In un certo senso volevo sapere com'è vivere sul serio.
(Butch parlando a Marissa della sua transizione)
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"Butch non viveva in una casa sua, spendeva soldi che non erano suoi; non aveva un lavoro e nessun futuro. Era una mascotte ben tenuta, non un uomo.
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"Uniti dalle loro mani, ritornarono di nuovo due parti di un tutt'uno, la luce e l'oscurità, il Distruttore ed il Salvatore. Un unico.
(Butch e Vishous)
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"V?
"Cosa?
"Morirei piuttosto che ferirti!
(Butch e Vishous)
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