Lo scontro tra Buffy e Faith non ottiene il risultato sperato perché la bruna cacciatrice, pur essendo stata colpita, si lascia cadere nel vuoto per sottrarsi all'altra e alla cura per Angel. Faith cade su di un camion che la porta via. Buffy disperata torna alla mansione dove Angel ormai è in fin di vita e capisce che l'unico modo per salvarlo è con il proprio sangue. Lui rifiuta categorico di morderla, ma lei lo prende a pugni scatenando una reazione istintiva in lui.
La scena del loro abbraccio mortale è girata al meglio, suggellando quello che sembra un vero abbandono alla passione che è come un flusso sottile, implicito e mai manifesto, in questa coppia che ha coinvolto milioni di fans in tutto il mondo. Angel riesce, malgrado l'istinto, ad avere la meglio sul demone che è in lui e a fermarsi in tempo.
Porta una Buffy svenuta in ospedale dove è ricoverata anche Faith, in coma irreversibile. Buffy subisce una trasfusione, ma fa anche un sogno sulla rivale di sempre. Faith appare stranamente conciliante con lei e in questa dimensione onirica, resa perfettamente dagli autori, la bruna cacciatrice svela a Buffy un segreto per sconfiggere il Sindaco.
La consegna dei Diplomi arriva. Tutta la scuola è stata messa in allarme e finalmente la battaglia viene combattuta da tutti senza segreti ed oscurità. Il discorso del Sindaco sarà il momento culmine, quello in cui l'uomo viscido si trasformerà in un enorme serpente pronto a divorare tutto e tutti.
L'elemento sui cui farà leva Buffy, su suggerimento di Faith, sarà il briciolo di umanità ancora presente nella creatura, ormai abbandonatasi al male: quel legame con Faith che aveva qualcosa di assurdamente paterno. Facendosi inseguire dal mostro nei corridoi della scuola che per tre anni abbiamo imparato a conoscere, odiandola ed amandola allo stesso tempo, Buffy lo imprigiona per poi farlo saltare in aria, chiudendo definitivamente un'epoca.
L'addio finale tra Buffy ed Angel che si salutano solo con lo sguardo, mentre lui scompare nei vapori dei vigili del fuoco intervenuti a salvare il poco salvabile, resta nella memoria di tutti noi. Una porta si chiude e anche se davanti ci saranno nuove strade e nuovi percorsi nulla sarà più come prima.
VOTO: 10
FRASI TRATTE DALL'EPISODIO
Xander: - Ecco il suo caffè, fatto con raffinate miscele colombiane.
Giles: - Mmmh... orribile.
Xander: - Ma lei non dovrebbe bere tè?
Giles: - Il tè è rilassante, e io voglio esser desto.
Xander: - D'accordo, ma così distrugge un perfetto stereotipo culturale!
***
Giles: - Buffy non ha più bisogno di un Osservatore.
Cordelia: - E allora lui deve lasciare il paese? Voglio dire, anche lei è stato licenziato eppure è ancora qui a perder tempo, perché lui no?
***
Angel (delirante) Credevo che non ti avrei più rivista. Non ti posso lasciare. Ho sbagliato. Ho bisogno di te.
Willow: - Oh! Stai parlando di Buffy!
Angel: - Willow?
Willow: - Sì, certo. Willow.
***
(nel sogno)
Buffy: - C'è una cosa che dovrei fare.
Faith: - Eh, sì. Chilometri da fare... La piccola Miss Muffet che conta all'indietro da 730.
Buffy: - Bene, indovinelli!
***
Cordelia: - Comunque voglio dire che folle o no è l'unico piano. E poi è di Buffy, ed è lei la cacciatrice. Devono scorrere litri di sangue, quindi...
Xander: - Credo che ci fosse un "si" nascosto lì da qualche parte.
***
Preside Snyder: - Congratulazioni alla classe 1999. Vi siete dimostrati più o meno adeguati. Questo è il momento di celebrare, quindi state seduti e fate silenzio. Sputa quella gomma. Vi prego di dare il benvenuto al nostro illustre oratore, Richard Wilkins III. Ho visto quel gesto, ci vediamo dopo la cerimonia.
***
Buffy: Non ho ancora razionalizzato tutto. Il mio cervello adesso non sta funzionando ai massimi livelli. Praticamente sono a "fuoco cattivo, albero buono".
Giles: Beh, c'è una certa drammatica ironia in tutto questo, una sincronia che sconfina con la predestinazione, si potrebbe dire...
Buffy: - Fuoco cattivo, albero buono.
Giles: - Sì, scusa.
***
Oz Ragazzi, fermiamoci un momento a riflettere: siamo sopravvissuti.
Buffy E' stata una battaglia furibonda.
Oz Non alla battaglia, al liceo. Un attimo di silenzio. Possiamo andare.
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