E quando credevamo finalmente di avviarci verso una risoluzione, tutto si complica ancora di più, rendendo le acque più torbide ed oscure. Sembra proprio che il ritmo sia questo. Per fortuna a salvarci dalla noia dei complottisti ci pensa Ralf che, in coppia con Damasceno, il buffo detective italiano che i De Angeli hanno adottato, cerca di indagare sulla vita di César, concedendoci dei siparietti comici che ci strappano un sorriso.
I due, infatti, non potrebbero essere quanto mai diversi, l'orso tatuato e il buffo italiano, ma miracolosamente riescono a introdursi nella fazenda di proprietà di Sinhá, la nonna di César e, oltre al lusso sfacciato in cui vivono, trovano anche la stanza dell'uomo completamente tappezzata di foto di Alice, quasi fosse un maniaco.
Recuperate diecimila foto, i due riescono a fuggire dagli uomini della sicurezza, per mandare poi tutto il materiale a Mario e alla sua famiglia, turbando profondamente Alice.
Quest'ultima in realtà si trova in una situazione ancora più complicata dopo che César, mosso da una gelosia accecante nei confronti di Joao Amaro, il protetto di sua nonna Sinhá, lo uccide durante una serata in cui i due si trovano da soli in macchina.
L'anziana decide comunque di sfruttare la situazione e chiede a Mocinha, la sorella, di recuperare le chiavi della nuova casa di Alice, per piazzare l'arma del delitto nella casa della ragazza.
Quando la polizia si reca da lei, pensando che la donna possa essersi sbarazzata dell'uomo che stava collaborando con la polizia, trova la pistola e l'arresta.
Mario non è in grado di fornire un alibi completo perché Alice la notte del delitto si è alzata e ha passato il suo tempo smanettando su internet. Ma qui vorrei dire agli autori che le tracce di navigazione possono comunque testimoniare la sua presenza e il suo alibi.
Fingiamo di non saperlo e di non capire e ci preoccupiamo per l'eroina rinchiusa in carcere. Chi la salverà? Nel frattempo César si reca in prigione per parlare con lei.
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