Ed eccoci finalmente a commentare un colpo di scena che almeno (nella reazione di Alice) ci strappa anche un sorriso, perché, coerente con il personaggio, quando la maschera cade e scopre la vera natura di César non può contenere il tornado che la travolge.
Mario si è stancato ( e noi con lui!) di ripeterle all'infinito che il suo ex è un tipo pericoloso così, dopo il suo rapimento, chiede a Damasceno, Ralf e Patrick di indagare sull'uomo, senza però rivelare nulla ad Alice sulla confessione di Wagner.
Mentre gli intrepidi amici partono per un viaggio alla ricerca della verità, nel frattempo la polizia, guidata da Joao Amaro arriva da Alice, convinti dalle prove fabbricate ad hoc che dietro il traffico di riciclaggio di denaro c'è proprio la figlia adottiva di Tanaka.
Alice rimane sconvolta e stupida dalle accuse, ma pian piano viene messa davanti alle prove infinite che la dipingono come a capo di una vera e propria organizzazione criminale. Pur chiedendo l'appoggio di tutti i suoi amici, che non dubitano di lei, cerca di fare luce su chi ci sia dietro a tutto questo e quando Chica ha una visione dell'esplosione al porto, vedendo César, le confessa ogni cosa.
Finalmente la nostra intrepida eroina lascia cadere la benda che aveva davanti agli occhi e chiede perdono a Mario, sperando di trovare un modo per restituire al giovane tutti i colpi ricevuti.
E mentre la polizia indaga, Ralf e Damasceno cercano prove, ormai Alice è un fiume in piena che scopre anche che il padre del bambino di Sirlene è proprio César, che sorprende in strada, di ritorno da Londra, mentre aggredisce la giovane.
Mossa dalla furia e dal risentimento, Alice ci strappa una risata sincera, aggredendo César feroce come non mai. A salvare il poveraccio dai suoi schiaffoni e calci ci sono Mario e Vittorio che la trascinano via.
Ormai la situazione si è svelata per quella che è e in questa ultima parte i nodi (pochi) che si sono in questa trama si dovrebbero sciogliere in maniera definitiva. Speriamo in un po' di movimento.
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