sabato 30 maggio 2015

VESSILLI DI GUERRA di Diana Gabaldon (La Saga di Jamie e Claire - Vol IX)



Mi ero presa una lunga pausa dai romanzi della Gabaldon, dopo la delusione di LA CROCE DI FUOCO. Quando le aspettative sono alte, le delusioni lo sono altrettanto, ma la verità è anche che la scelta editoriale di tagliare un romanzo concepito con una sua unità narrativa, con indizi presenti in una prima parte, che poi si compongono come un puzzle nella parte finale per darci una visione completa, fa si che la prima parte ogni volta mi lasci con un senso di frustrazione e fastidio.


In questa fase quasi di concedo momentaneo alla storia di questi due amanti (siamo ormai ad un passo dalla visione dell'ultimo episodio della serie televisiva) sentivo il bisogno di ritrovarli. Inoltre odio lasciare una storia (che nel bene e nel male mi ha convinto) a metà e quindi mi sono sempre detta che sarei andata avanti. Mi sono fatta coraggio e ho ripreso in mano il volume e alla fine di quest'ennesimo viaggio nel mondo creato dalla Gabaldon posso dire di essere felice di averlo fatto.



La verità è che la guerra si avvicina, con tutti i suoi intrighi, questioni politiche, tentativi degli inglesi di coinvolgere un uomo che vorrebbe mantenersi neutrale (soprattutto alla luce della consapevolezza dell'esito della guerra), ma che allo stesso tempo non riesce ad evitare un suo coinvolgimento, per una personalità quanto mai prorompente e carismatica.



Jamie e Claire non sono più due ragazzini che cercano di cambiare l'esito della storia. Dopo Culledon entrambi sanno che non è possibile, ma cercano di affrontare il futuro con la consapevolezza di quello che verrà. Jamie ha ottenuto concessioni terriere che rischiano di essergli sottratte se si opporrà alla volontà del Governatore, ma sa anche che gli Inglese perderanno la guerra e cerca di trovare un equilibrio. Di fronte alle scaramucce e agli scontri dei cosiddetti Regolatori, Jamie è costretto a partire, portando con sé Claire, non disposta a lasciarlo, e anche Roger.


La parte che ho trovato più difficile da digerire è quella politica, ma laddove la guerra finisce per concretizzarsi nei singoli e nelle loro vicende personali, tutto l'interesse si è risvegliato. Rispetto agli altri romanzi, la presenza dei vari personaggi, come Roger e Brianna, ad esempio, in qualche modo arricchiscono il quadro, ma onestamente sono una cornice dove il vero capolavoro sono sempre loro.


Anche se Roger è riuscito a tenere il mio fiato sospeso, soprattutto con la terribile vicenda dell'impiccagione, con tutte le conseguenze drammatiche per il nostro usignolo, tutto il fascino continua ad esercitarlo Jamie, il suo rapporto maturo con Claire, ma non per questo meno appassionato, il suo carisma di leader che i suoi uomini finirebbero per seguire anche nel fuoco. Roger e Brianna sono carini insieme, ma non riescono a conquistarmi come l'altra coppia e a tratti persino Roger ne appare consapevole, come a dire che certi amori sono davvero rari ed unici.


Tra i momenti più emozionanti, ricordavo appunto quello dell'esecuzione di Roger, ma ovviamente anche le tribolazioni di Jamie, morso da un serpente velenoso durante una caccia, che sembra quasi rendere mortale un amore che fino ad ora ci è apparso quasi in grado di sfidare anche la morte. A combattere per lui, come sempre, Claire, disposta a tutto pur di salvarlo.



E mentre tutte le varie vicende oscure di LA CROCE DI FUOCO cominciano a chiarirsi, con la vicenda dell'Oro del Francese, ritrovato nascosto in un luogo inaspettato, la ricomparsa di Bonnet in qualche modo chiude un cerchio in una storia lasciata aperta. Nel vedere Brianna vendicarsi del torto fattole, in qualche modo ho rivisto suo padre davanti al terribile Black Jack. Ovviamente siamo sempre lontani da quell'intensità, ma basta il ritorno di Jamie e Roger, con le donne che raccontano l'accaduto ed un gesto semplice, come una porta che si chiude e Jamie che sfiora tremante la lieve cicatrice di Claire prima di abbracciarla disperato, a farci emozionare oggi come allora.


E poi il gradito ritorno del finale, dopo che tutte le vicende si sono chiarite, mi riconciliano a pieno titolo con questa storia appassionata e appassionante, che riesce sempre a dirmi qualcosa di più, anche quando credevo che alla fine mi avesse raccontato tutto quello che contava.
VOTO: 8

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