giovedì 31 dicembre 2015
UN CUORE APPASSIONATO DI SOPHIA NASH
UN CUORE APPASSIONATO è il romanzo d'esordio di Sophia Nash che fin dall'introduzione strizza l'occhiolino a quello che in qualche modo si presenta come un suo modello o la sua fonte di ispirazione: ovvero la cara vecchia Jane Austen. I personaggi, le ambientazioni e le situazioni in qualche modo si riportano a quel contesto, anche se apparentemente resi in maniera più semplicistica.
La storia presenta un personaggio maschile sicuramente fuori dagli schemi, ovvero Nicholas Huntington, che ritorna dalla Guerra contro Napoleone, ferito ad una gamba. Il padre sta morendo e a prendersi cura di lui troviamo il dottor Kittridge, insieme a Charlotte, la figlia ormai ventottenne che gli fa da assistente.
Il rapporto tra Nicholas e Charlotte inizia con qualche attrito, anche perché lui diffida di tutti i medici, ma pian piano si rende conto che la ragazza è generosa, attenta e presente e che la sua costanza non ha fatto che alleggerire le sofferenze del padre. Nicholas Huntington, al di là della sua presenza fisica, si mostra anche come un eroe molto vulnerabile, umiliato nel passato dal fratellastro e dalla matrigna, è cresciuto avendo un'idea di se stesso molto inferiore rispetto alla realtà.
Dotato di una mente brillante, è convinto delle sue incapacità per un problema che all'epoca non era ancora stato scoperto, ma che oggi è chiaramente diagnosticato come dislessia. Sicuramente la presenza di una simile novità da respiro ad un romanzo senza grandi avvenimenti, basato piuttosto sul confronto interiore dei personaggi, sulla loro reciproca scoperta e sul sostegno morale che entrambi riescono a darsi l'uno con l'altra.
Se Nicholas si sente inferiore a Charlotte sotto molti punti di vista, soprattutto intellettuale, Charlotte è tormentata dalle insicurezze di un passato sanguinoso, tipico di tante storie del Terrore, che l'hanno privata della madre e delle sue radici.
Piuttosto deboli restano i cattivi, che cercano con i loro interventi di dare movimento alla storia e di creare la distanza tra i due protagonisti, che invece restano alquanto vicini per sensibilità e idee. Il finale presenta qualche insicurezza, ma nel complesso ci sono delle buone idee ed una contestualizzazione migliore delle vicende. Spesso le autrici del rosa, infatti, si perdono regalandoci storie dove l'ambientazione in un altro secolo ci è data solo da trine e merletti, con protagoniste assolutamente moderne che si comportano come la nostra vicina di casa, piuttosto che come creature cresciute ed educate in un certo modo. Non è questo il caso.
Nel complesso un esordio interessante, senza lasciare comunque un'impronta troppo profonda nel cuore della lettrice. Sarei curiosa di leggere qualche cosa di successivo scritto dalla Nash e vedere che evoluzione ha avuto.
VOTO: 6
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento