venerdì 29 gennaio 2021

CHOCOLAT di Joanne Harris


Rispolverando i volumi della mia libreria, mi sono imbattuta in questo volume, letto alcuni anni fa, sulla scia del successo cinematografico della sua trasposizione, anche se, come capita spesso, libro e film sono molto diversi tra di loro. 



 

CHOCOLAT di Joanne Harris è un romanzo pubblicato nel 1999 e racconta di Lansquenet-sous-Tannes, un villaggio al centro della Francia, dominato dalla figura del giovane prete bigotto,  Francis Reynaud. Un giorno di primavera, particolarmente ventoso, compaiono nel villaggio una madre e una figlia, Vianne e Anouk, due spiriti liberi, un po' nomadi, abituate a viaggiare e a spostarsi in continuazione. 



 

Vianne rileverà una vecchia pasticceria, ribattezzandola La Celeste Pralina, proprio nel periodo di digiuno e astinenza, tra il Carnevale e la Quaresima.



 

Visto dal prete come un luogo di peccato, il negozio ben presto comincerà ad attirare vari personaggi, che porteranno le loro storie, le loro emozioni e le loro personalità, mentre il curato cercherà di contrapporsi a Vianne e Anouk, considerandole una sorta di selvagge senza fede.



 

La scrittura della Harris è fluida e sinuosa, come il cioccolato, ma ha bisogno di tempo, per poter realizzare il suo piatto. Non è un libro che si consuma rapidamente, mandandolo giù come un boccone prelibato, ha bisogno della sua cottura perché il piatto prelibato possa raggiungere il suo meglio.



 

In un'atmosfera denso di sapori e di umori, la storia assume una sua dimensione, facendo respirare al lettore una sorta di realismo magico, con le sue atmosfere che avvolgono una sorta di "braccio di ferro" tra Vanne, l'anticonformista, la donna sola che cresce una figlia, è atea e legge le carte,  e il parroco, rigido e intransigente che la ostacolerà in tutti i modi cercando di cacciarla dal paese. Romanzo interessante, pieno di sapori. 

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