giovedì 21 gennaio 2021

SIDDHARTA di Hermann Hesse


Tra i libri della mia formazione, ce n'è uno che ricordo sempre con piacere, che recuperai, attirata da tutto quello che avevo letto in giro e che fu come una carezza al mio spirito.  

Siddhartha è in qualche modo un romanzo di formazione, pubblicato nel 1922 e in Italia arrivato solo nel 1945, frutto dell'abile penna di Hermann Hesse.   


Il racconto è vagamente ispirato a quello di un personaggio storico,  Siddharta Gautama, davvero esistito a cavallo tra il VI e il V secolo dopo Cristo, conosciuto anche come il Buddha.  


Il romanzo racconta la vita di un giovane indiano, figlio di un bramino, insoddisfatto e inquieto,  che vive alla ricerca della via verso la realtà più profonda della felicità e che un giorno decide di abbandonare la casa paterna per trovare se stesso e per scoprire il mondo.




 

I temi tipici dei romanzi di formazione  si mescolano con i capisaldi del buddhismo orientale, quali il riconoscimento del desiderio come fonte del dolore e la soppressione della brama di vivere come strada per raggiungere il Nirvana.  


Lo stile di Hesse è caratterizzato, pur nella sua semplicità, da un insite di prosa e lirismo, veicolo di temi quali la ricerca di sé, il rifiuto dei beni materiali, l'inquietudine spirituale, invitando il giovane lettore a cercare la propria strada verso la saggezza. Le suggestioni della religiosità indiana si mescolano alla sensibilità culturale europea realizzando un'opera insuperata, semplice nella lingua ma ricchissima di spunti di riflessione. 



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