venerdì 13 agosto 2021

LIBERADE LIBERDADE - Il male assoluto (63-65)


Siamo agli sgoccioli e dopo un lungo penare, con funerali durati 3 giorni, episodi inseriti solo per prolungare l'agonia (vedi la storia di Alejandra e del suo arrivo a Vilarica), sembra che gli autori abbiamo messo il piede sull'acceleratore, riducendo momenti salienti della storia che avrebbero meritato maggiore sviluppo.


 

Rosa scopre grazie a Xavier che si è intrufolato di nascosto nella casa dell'Intendente che il marito ha ordito la morte della madre. Non abbiamo avuto neanche il tempo di vederla sposata che cerca di fuggire con il nostro eroe titubante. Lui viene arrestato e lei sequestrata in casa. E nel giro di trenta minuti succede di tutto: Rubiao scopre il libro di Tiradente, scopre della sua relazione con Xavier. La moglie invece viene informata dalla governante di Rubiao, delusa e rifiutata, che lui ha ucciso anche Raposo, per nascondere l'oro rubato.


 

Rubiao è ormai diventato l'incarnazione del male, senza però i tempi tecnici necessari a una simile evoluzione. Tutto appare affrettato. Dal suo ritorno al potere agli ordini per impiccare tutti i suoi nemici. Non solo Xavier, ma si accanisce anche contro la famiglia del ragazzo, facendo morire il padre di lui tra atroci sofferenze, nel carcere dove è stato portato insieme alla madre.


 

La protagonista riesce a fuggire e si unisce alla banda di Mao de Luva, appoggiata da Virginia e da Assençao. Le prostitute danno il loro contributo per far arrivare le armi in paese, ma tutto sembra accelerato, forzato, dopo il ritmo lento, quasi sonnolento di altri episodi. Sembra quasi che dovessero chiudere per questioni di budget.


 

Mancano ormai solo due episodi e dubito che mi sorprenderanno così favorevolmente da riscattare tutti i difetti di questo prodotto: pessima scrittura, lentezza, un orizzonte piuttosto limitato.

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