mercoledì 17 febbraio 2021

ADDIO ALLE ARMI di Ernest Hemingway


Ho sempre avuto una passione per i romanzi storici che sanno mescolare le vicende dei singoli con i grandi temi storici, dove "la Grande Storia", quella che abbiamo appreso sui libri di scuola, prende vita nelle esistenze dei personaggi, permettendoci di respirarla, capirla, come un freddo racconto analitico non permette di farlo. Da lì la passione per gli storici in generale, che sanno, pur utilizzando la finzione, raccontare episodi di vita vera.


 

Tra i romanzi che in qualche modo ricordo con dolore e passione, c'è sicuramente ADDIO ALLE ARMI di Ernest Hemingway, pubblicato nel 1929 e che riflette l'esperienza bellica dello stesso autore nella Prima Guerra Mondiale, durante la quale prestò servizio in Italia come conducente di ambulanza per il Regio Esercito.


 

La trama del romanzo è quella nota. Corre l'anno 1917, quando Frederic Henry, figlio di un diplomatico americano, si trova in Italia come conducente di ambulanza nei reparti sanitari dell'esercito italiano. Questo gli permetterà di conoscere e di innamorarsi, ricambiato, di Catherine Barkley, un’infermiera inglese.


 

 Frederic sarà ferito durante uno scontro  e ricoverato a Milano, dove la donna potrà assisterlo, per poi seguirlo in Svizzera, dove Fredric trascorrerà la convalescenza, un periodo felice, lontano dagli orrori della guerra, che rafforzerà il loro legame, in quanto Catherine rimarrà anche incinta. Frederic però deve tornare al fronte e sarà coinvolto nella disfatta di Caporetto. Da qui la decisione di fuggire, disertando, per raggiungere la Svizzera insieme a Catherine, ma il finale non sarà quello sperato. 


 

Romanzo sulla guerra, ma anche di rifiuto alla guerra, e sull'amore,  che però non viene visto come alternativa che porta alla felicità, alla fine sconfitta, ma rimane un'aspirazione misteriosa che l'uomo insegue e che sembra sfuggirgli misteriosamente.

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