martedì 9 febbraio 2021

I PROMESSI SPOSI di Alessandro Manzoni

 


Esiste un romanzo che ho scoperto da "grande", avendolo odiato con passione durante gli anni scolastici. Non so per quale ragione lo avessi fatto, ma la storia di una coppia d'innamorati osteggiati dal destino, che solo speravano di poter coronare il loro sogno d'amore, poco mi attirava, presa da romanzi più turbolenti.


 

O forse era solo il mio spirito di contraddizione, in quanto, al di là di qualche stralcio letto su qualche libro di antologia, non mi ero mai immersa nella sua trama, nel suo racconto corposo e significativo. Quando poi, per vicende varie, l'ho letto interamente, ne ho capito tutta la grandezza e me ne sono appassionata.


 

I PROMESSI SPOSI di Alessandro Manzoni è a ben vedere "il romanzo" per eccellenza, un capolavoro, frutto di vent'anni di lavoro, in cui si riflettono la sua poetica, l'importanza della lingua, la storia. L'intreccio è notissimo.

 


Lorenzo Tramaglino e Lucia Mondella sono due innamorati che sono sul punto di sposarsi, ma il loro matrimonio è impedito da Don Rodrigo, signorotto di paese, che ha mire sulla giovane Lucia. L'uomo minaccia Don Abbondio, il curato, che, spaventato, si rifiuta di celebrare le nozze. I due ragazzi chiedono l'intervento di Padre Cristoforo (che rappresenta la spiritualità) e che cerca, inutilmente, di far ragionare Don Rodrigo, e poi dell'avvocato Azzecca- garbugli (che rappresenta però la legge schierata dalla parte dei potenti). Dopo un tentativo di nozze segrete, mandato a monte dagli uomini di Don Rodrigo che vogliono rapire Lucia, Padre Cristoforo organizza la fuga di Renzo, spedito a Milano, e di Lucia, mandata a Monza. Sarà l'inizio di una serie di disavventure.


 

La struttura del romanzo, la suddivisione dei personaggi principali secondo uno schema ben preciso, sono praticamente perfetti con una simmetria che domina le vicende del racconto. Il linguaggio scelto è ricco e studiato nei minimi particolari, guidato dall'intento di farsi leggere dal numero più vasto possibile di lettori, diventando poi modello della lingua nazionale.

 


In una fusione tra Illuminismo e Romanticismo, Manzoni, attraverso il semplice racconto di una coppia di innamorati, finisce per meditare sul male morale che affligge l'umanità. Di fronte al male del mondo, l'unica risposta possibile sembra essere quella di affidarsi alla Provvidenza con la fede dei semplici e degli umili, come Lucia, o con la fede di coloro che da potenti si sono messi al suo servizio, come fra' Cristoforo e il cardinale Borromeo.

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