Oggi vi propongo un romanzo letto diversi anni fa, sulla scia dei libri d'avventura, considerato il libro più celebre, frutto della penna di Daniel Defoe: LE AVVENTURE DI ROBINSON CRUSOE, pubblicato per la prima volta nel 1719, quando il suo autore aveva avuto già un'intensa vita politica, giornalistica, commerciale.
Il romanzo ebbe grandissimo successo e divenne un classico della letteratura d'avventura rivolta sia ad adulti sia a bambini. La trama, narrata in prima persona, offre al lettore infinite avventure, in quanto parte dal racconto di quanto Robinson è solo un ragazzo che decide di scegliere la vita di mare, contro il parere del padre. Subito s'imbatte in un primo naufragio, da cui si salva fortunosamente.
Non pago continuerà ad affidarsi a vari viaggi e varie imprese, come anche la creazione di una piantagione di canna da zucchero in Brasile, o il commercio di schiavi, fino a quando non farà naufragio su di un'isola sulla foce del fiume Orinoco, in Venezuela, e qui rimarrà moltissimi anni, con la sola compagnia, per buona parte del suo soggiorno, solo di un cane, due gatti e poi un pappagallo che addomesticherà. Successivamente scoprirà la presenza di alcuni cannibali che sacrificano esseri umani. Riuscirà a salvarne uno che chiamerà Venerdì, come il giorno della settimana in cui è stato salvato.
Robinson, con spirito di iniziativa, intraprendenza e determinazione, guidato sempre anche da una profonda fede, riuscirà a creare un ordine sull'isola della Disperazione, superando le difficoltà più impervie.
Defoe viene considerato, grazie anche a questo testo, uno dei padri del romanzo moderno, offrendo un nuovo tipo di eroe romanzesco, che si rivolge direttamente al lettore esibendo quei valori per lui fondanti quali la fiducia incrollabile nei propri mezzi e la fede nella benevolenza di Dio.
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