lunedì 15 febbraio 2021

ESPELHO DA VIDA - Prime impressioni (1-2)


Avendo finito da poco la visione di LADO A LADO, ottimo prodotto, di qualche anno fa, mi sono imbattuta in quest'altra storia, scritta da  Elizabeth Jhin, a cui dobbiamo anche ALEM DO TEMPO. Le componenti in comune con quest'ultima sono tante, non solo la concezione del tempo, delle storie irrisolte che in qualche modo tornano in altre vite, per poter trovare la loro risoluzione. Anche il cast è in comune, come l'ambientazione.


 

Ho visto solo un paio di puntate, ma le vicende iniziano subito in modo moderno, lontano dal mondo elegante di inizio secolo di LADO A LADO. Una pellicola d'azione viene proiettata su un grande schermo. Siamo nel pieno della premiazione di un lavoro di un famoso regista, Alain Dutra (João Vicente de Castro), che si trova lì con la sua nuova compagna, Cris Valência (Vitória Strada).


 

L'uomo riceva una chiamata dalla donna che è la compagna di suo nonno Vicente, che sta morendo e vorrebbe averlo al suo fianco, a Rosa Branca, dove viveva anche Alain, prima di andare via. L'uomo fa resistenza, come se non volesse intraprendere il viaggio. A convincerlo interviene la sua compagna, Cris, che compra i biglietti aerei per riportarlo lì.


 

Quello che non immaginerebbe mai è che il viaggio in questa piccola città Coloniale del Sud del Brasile, è strettamente legata a uno strano sogno che fa ripetutamente Cris, quello in cui un uomo a cavallo la insegue per spararle su una spettacolare collina.


 

Appena arrivano a Rosa Branca, la sensazione di Cris è quella di essere già stata lì e di aver vissuto in quel posto, malgrado Alain cerchi di minimizzare, dicendole che tutte le città coloniali si somigliano. 


 

Nel frattempo Vicente muore, felice di aver rivisto il nipote e spingendolo a desiderare di riconciliarsi con il suo passato, che sembra coinvolgere la bellissima moglie del cugino, Isabel Ferraz (Alinne Moraes) che ha avuto una figlia, Priscilla.


 

Nel cimitero, dove si ritrovano tutti, Cris scopre le chiacchiere che circolano su Alain e Isabel, ma soprattutto s'imbatte in un vecchio che la guarda commosso, chiamandola Julia Castelo, e donandole un medaglione che dice che le appartiene. È solo una storia che ci porterà a viaggiare letteralmente nel tempo.


 

Per il momento si resta impressionati per la bellezza dell'attrice principale, per le ambientazioni davvero spettacolari e per quel velo di mistero che credo impregnerà questa storia, anche se si profilano già mille altre storie e mille altri personaggi che cercheranno di rallentare il ritmo, come è tipico di tutti questi prodotti. Siamo in attesa di immergerci profondamente in questa nuova storia.

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