domenica 8 maggio 2016
SOFIA, LA PAZZA di Gaia Mannington
Sofia, La Pazza è il racconto di una donna che cerca disperatamente di preservare la propria autonomia in una società che la vorrebbe relegare ad un ruolo puramente decorativo, accanto ad un marito padrone, che dovrebbe assumere il controllo di tutti i suoi beni.
Sofia, dopo la morte dei suoi genitori, vive nel suo palazzo di Monte Cavaggio, circondata da domestici che la vogliono bene e la rispettano. Una malattia nel passato ha incrementato le voci di una sua follia ed il modo singolare in cui vive, evitando i contatti con la mondanità, hanno alimentato dicerie sul suo conto, facendo fuggire tutti i possibili pretendenti.
Il suo ricco patrimonio è però sicuramente un forte incentivo che spinge i più disperati a sorvolare sulle voci di una sua possibile pazzia pur di risolvere i propri problemi economici. Così le zie di Sophia decidono di combinare il suo matrimonio con Filiberto Borroni, un uomo di buona famiglia, ma dalla pessima reputazione.
Quando Sophia scopre cosa stanno architettando i suoi parenti, decide di correre ai ripari e grazie anche ai suggerimenti del suo fedele maggiordomo Gustavo sceglie come marito un uomo a cui proporre un accordo, ovvero denaro ed agiatezza in cambio della libertà di gestire se stessa ed il suo patrimonio come meglio le piaccia.
La scelta cade sul Colonnello Ferdinando Cavallia, figlio illegittimo, dal passato turbolento, ma che è riuscito a conquistarsi un posto nell'esercito grazie alle sue sole forze. Lui è quanto di più lontano esista dall'ambiente al quale Sofia è abituata, ma allo stesso tempo Ferdinando è anche un uomo generoso e passionale, pronto a difenderla dai ripetuti tentativi di Borroni di farle del male e costringerla a ritrattare.
La storia è sicuramente interessante, con l'idea alla base degna di essere approfondita, anche se poi dopo il colpo di scena del fidanzamento ufficiale e lo sventato tentativo di aggressione da parte di Borroni, il ritmo cade notevolmente e rallenta sul finale. Nel complesso resta però una storia piacevole, che si legge con facilità
VOTO: 6
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