sabato 20 agosto 2016
SISSI DESTINO DI UN'IMPERATRICE (Austria 1958)
Ieri sera su RAI 1 si è conclusa la trilogia dedicata alla figura storica di Sissi, chiudendo il ciclo che scandisce le nostre estati ormai da diversi anni. Mentre seguivo la storia, persa nelle ambientazioni, nei vestiti da favola e nei paesaggi pittoreschi che spaziano dalle pianure dell'Ungheria alle assolate sponde di Madeira, riflettevo che oggi vedo tutto con occhi meno romantici.
Quando la zingara legge la mano a Sissi, durante una cavalcata che la giovane Imperatrice si è concessa con il fascinoso conte Andrássy (che malgrado gli anni continua a sembrarmi decisamente carismatico), pensavo a tutte le cose che oggi so su questa figura storica, sul famoso figlio maschio che arriverà e la cui fine spezzerà il cuore della donna.
Mi sono comunque imposta la chiave romantica, che poi è quella seguita dal regista che ci ha voluto regalare un sogno lungo tre film che dopo più di mezzo secolo ancora continua a conquistarci. Sissi vive la sua vita libera nell'amata Ungheria, mentre Franz è a Vienna, intrattenendo Nené, che non è riuscita a superare il rifiuto del cognato.
Sissi, pur aiutando Franz ad appianare i rapporti ancora conflittuali con alcuni esponenti politici ungheresi, alla fine decide di andare via, davanti alla dichiarazione d'amore di Andrassy. Franz e Sissi si incontrano lungo il cammino e decidono di concedersi delle settimane romantiche lontano da Vienna, ma durante la vacanza Sissi si sente male.
A corte i medici rivelano che l'imperatrice è gravemente malata e con poche speranze di vita. Mentre la suocera Sofia cerca di preparare il figlio all'eventualità di doversi risposare, in caso di morte della moglie, Sissi parte per Madeira, con uno stretto seguito, ma le sue condizioni non migliorano.
Sarà solo con l'arrivo della madre, decisa a farla uscire dalla depressione in cui è caduta, che l'imperatrice riuscirà a riprendersi e a tornare al fianco del marito. Il loro rincontro sarà organizzato a Milano, con un viaggio che dovrebbe appianare le tensioni tra il Lombardo-Veneto e la corte viennese. Ma gli italiani non accolgono con entusiasmo gli austriaci, né a Milano né a Vienna. Si chineranno soltanto davanti alla madre che riabbraccia sua figlia dopo aver creduto di non rivederla più in questa vita.
Film che malgrado il passare degli anni continua ad esercitare un certo fascino, lontano dalle vere problematiche politiche e sociali, ma fascinoso per i costumi, l'amore romanzato, la bellezza dei posti ed il tono leggero che non affatica l'anima né il cuore.
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