lunedì 30 dicembre 2013

POSSESSO di JR Ward


Arrivata ormai al quinto volume di questa incredibile saga, pensavo tra me e me che devo essermi trasformata in una consorella, visto che mi sembra di essere stata risucchiata in questo mondo parallelo e meraviglioso, fatto di passioni, nobili scopi, personaggi che in qualche modo mi sono diventati familiari. Me ne sono resa conto con questo nuovo romanzo dedicato in modo particolare a Vishous, il fratello tatuato e potentissimo, ambiguo e vizioso, che nasconde un passato terribile. Credevo con tutta onesta di provare una certa stanchezza per le loro vicende, invece fin dalle prime battute sono stata conquistata da Jane Whitcomb quando piccolina, il giorno del suo compleanno, punita e rinchiusa in camera, interroga il suo destino insieme alla sorellina Hannah. C'è rinchiusa in questa scena già quella tenerezza e quella tragedia che in qualche modo segneranno per sempre la vita della nostra dottoressa.

POSSESSO, o UN AMORE INDISSOLUBILE (secondo il primo titolo che gli è stato dato) è un romanzo quanto mai corale rispetto agli altri. V non è il solo protagonista, con la sua intensa storia di amore con Jane, ma ritroviamo anche John, che finalmente vive il difficile momento della transizione, e Phury che appare quanto mai alla deriva, incapace di superare il suo amore non corrisposto per Bella. Se John mi affascina quanto mai per l'oscuro segreto che anche lui ignora, ovvero la sua vita precedente che pur in alcuni momenti rivive (come durante la transizione), ho apprezzato molto anche la sua interazione con Zsadist, che sembra maturare sempre di più grazie al suo rapporto con Bella. Z è il fratello maggiore con cui confidarsi, quello che non ha bisogno di parlare per palesare la sua presenza, basti pensare alle lunghe passeggiate con John, o che sa quello che deve dire, quando si tratta di parlare. Rispetto alla creatura scontrosa e feroce dei primi romanzi, ci rendiamo conto che Bella ha agito come balsamo e lo ha aiutato moltissimo. Phury invece mi intenerisce con il suo amore senza speranza, con la sua disperazione priva di possibilità di cura, anche perchè credo come Bella che lui in realtà ami l'idea di Bella più che la donna stessa e mi auguro che nel prossimo romanzo Cormia possa in qualche modo conquistarlo. Le basi di questa storia, infatti, vengono gettate già in questo volume, dove entriamo anche in una nuova dimensione, L'Altra Parte, dove vive la Vergine Scriba con le numerose Elette.

La coppia principale di POSSESSO è comunque quella rappresentata di V e Jane. Avevo qualche dubbio sulla loro capacità di conquistare il mio consenso, anche perchè V è, come dice il suo nome, un vizioso ed il genere sadomaso spesso nella letteratura presenta molti limiti e molta noia. Invece la Ward lo utilizza in maniera perfetta e ci spiega anche l'innamoramento di V per l'amico Butch in un modo assolutamente credibile. V non si è mai legato a nessuno, per via del terribile passato vissuto nel campo di addestramento, prigioniero di un padre feroce che lo ha sottoposto a qualsiasi tipo di angheria. Ha imparato a sue spese che affezionarsi alle cose o alle persone porta solo dolore e che l'unico modo per sopravvivere è vivere distaccato. Butch è stato l'unico che, dopo trecento anni di solitudine, è riuscito a toccarlo e questo lo ha indotto non solo a provare dell'affetto per lui, ma a credersi innamorato di lui anche da un punto di vista fisico. Per uno come V, che sperimenta con il sesso anche le esperienze più estreme, è naturale come respirare che il rapporto con Butch possa slittare anche su un piano fisico, ma l'amore vero e assoluto non è lui e V lo capisce dal suo drammatico primo incontro con Jane.

Le altre Consorelle rappresentano tutte dei sentimenti diversi; Beth è la tenerezza. Mary la fede, Bella la passione, Marissa la grazia. Jane Whitcomb rappresenta l'intelligenza, basti pensare al mondo in cui risponde per le rime non solo a Manny, il direttore dell'ospedale, ma anche al modo in cui interagisce con il gruppo di guerrieri che la rapiscono dall'ospedale. Una piccola nota che ho trovato esilarante è Rhage che se la porta sulle spalle per tutto l'ospedale. E' uno dei vampiri che mi fa sorridere di più. A parte questo, Jane è una donna che si è costruita un suo spazio nel mondo da sola, contando solo sulle sue forze. Dopo aver perso la piccola Hannah infatti, la sua famiglia si è alienata ancora di più. Jane non crede in Dio, ma solo nella scienza e si avvicina al mondo dei vampiri con un approccio molto razionale ed analitico che mi è piaciuto molto. Triste e strano il suo destino, in quando alla fine risolveranno la loro storia in un modo davvero irrazionale, come a dire che lei che non credeva alla fine diventa la prova vivente di un'esistenza dopo la morte.

Tantissimi i momenti emozionanti e coinvolgenti che mi hanno lasciato senza fiato e con il lacrimone pronto a scendere giù, ma sicuramente tra tutti la scena di V, disperato e folle, che corre con l'auto di Jane ed il corpo della donna seduto al suo fianco, mentre tutta la confraternita cerca di rintracciarlo. Quel corpo morto accanto al suo mi ha fatto venire i brividi e ho temuto nell'esito finale delle vicende. Per fortuna la Vergina Scriba decide di sacrificare quello che le stava più a cuore pur di dare finalmente a suo figlio V la possibilità di un futuro felice.

Romanzo assolutamente commovente.

VOTO: 9/10




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