giovedì 18 agosto 2016

GLI EREDI PERDUTI DI PEMBROOK: SEBASTIAN di Lorraine Heath (Vol. I)

Ero alla ricerca di un pizzico di avventura. Sono un tipo di lettrice che non vuole solo il rosa. Adoro i colori e anche se non so "editorialmente" come classificare l'avventura, me la immagino verde. Ero alla ricerca in sintesi di una tavolozza un po' più ricca perché l'amore si può coniugare in tanti modi e questo è una combinazione che sempre mi prende.

Sbirciando tra la collezione di un'amica, ho trovato questa  saga che mi era sfuggita ed il nome della Heath mi ha colpito per la sua familiarità. Avevo visto nell'edicola del mio paese una delle sue ultime uscite e alla fine me la sono lasciata sfuggire, insicura su che tipo di scrittrice sia. Il caso ha voluto che qualche giorno dopo, cercando cosa leggere, mi sia ritornata tra le mani SEBASTIAN, il primo degli eredi perduti e ho trovato interessante l'idea che era alla base e mi sono lasciata tentare.

Siamo nella metà del ottocento, precisamente nel 1844, i figli del duca di Pembrook, Sebastian, Tristan e Rafe, vengono fatti prigionieri dal loro stesso zio nella torre del castello, lo stesso giorno in cui il padre è vittima di uno strano incidente di cavallo. Malgrado giovanissimi, i ragazzi non dubitano che il responsabile sia zio David, intenzionato ad usurpare il loro diritto ad uno dei ducati più grandi del paese. A salvarli è la piccola Mary, compagna di giochi dei ragazzi, in modo particolare di Sebastian.

Mary aiuta i tre a fuggire e prima di dividersi Sebastian raccoglie la terra dei suoi avi in un fazzoletto, che chiude con il nastro dei capelli della sua migliore amica. Si rivedranno tra dieci anni alle rovine dell'abbazia dove giocavano fin da bambini e poi i quattro si dividono. Mancheranno tutti al famoso appuntamento, persi nel mondo e nelle loro drammatiche vicende.

Nella Londra del 1856 Mary sta vivendo la sua prima Stagione, pur non essendo ormai giovanissima. Si è fidanzata con Fitzwilliam, un aristocratico non di grandi mezzi, ma rispettato ed onorevole. Durante una festa tenuta a casa del Duca di Pembrook irrompono direttamente dal passato i tre eredi perduti, dei quali non si era saputo più nulla per dodici anni. Sebastian ha il volto, il corpo e l'anima sfigurati dalle cicatrici della guerra di Crimea, ma è riuscito a sopravvivere guidato dal desiderio di ritornare e strappare dalle grinfie dello zio quello che gli appartiene di diritto.

Mary li riconosce davanti alla società, schierandosi apertamente e pubblicamente a loro favore. Pur scacciando lo zio usurpatore i tre ragazzi non vengono ben visti dall'aristocrazia. Sebastian ha l'animo lacerato dai suoi demoni, Rafe si muove in un ambiente oscuro (è diventato il proprietario di una casa di piacere) e Tristan si è dato al mare, tacciato di non disprezzare la pirateria.

La coppia protagonista di questo primo volume è quella formata da Mary e Sebastian. Quello che era un legame intenso, della loro infanzia, si è trasformato in un sentimento potente, ma allo stesso tempo confuso. Mary è pronta a tutto pur di difendere Sebastian, di aiutarlo a ritornare nel suo mondo e riprendersi la sua identità, ma è una donna impegnata, pronta alle nozze e a tratti stenta a riconoscere nell'uomo il ragazzo della sua infanzia.

Sebastian vede Mary come parte del suo passato. In qualche modo aveva conservato l'immagine di lei come bambina piena di passione, lentiggini e dalle lunghe trecce rosse. Oggi è una donna bellissima e piena di affetto. Eppure nessuno dei due sembra rendersi conto che i sentimenti provati da ragazzi si sono trasformati in qualcosa di diverso e di più profondo.

Mary giunge al punto di compromettere il suo nome e la sua reputazione, pur di salvare Sebastian e quando anche il suo futuro matrimonio sarà compromesso, toccherà a lui aiutarla. Ma la cosa più difficile per un uomo amareggiato e sofferente come lui sarà quello di imparare ad amarsi e superare le sue ossessioni per poter affrontare il futuro con maggiore serenità.

Bel libro, anche se la parte iniziale l'ho trovato alquanto frettolosa nella descrizione della fuga e del ritorno, poi il ritmo e la descrizione dei personaggi di trascinano via. Mi è piaciuto molto come i tre fratelli considerino Mary come "la loro Mary", parte della loro stessa famiglia. Se Sebastian in qualche modo ricalca il cliché abbastanza diffuso del anima tormentata dagli orrori della guerra, e Rafe appare più in sordina, sicuramente è Tristan tra i tre fratelli quello che spicca maggiormente, con la sua aria maliziosa, la sua bellezza sfolgorante ed un passato misterioso perso nel mare.

Sono curiosa di leggere la storia che la Heath gli ha dedicato. Per quanto riguarda questo primo volume, decisamente il giudizio è positivo.

VOTO: 7

FRASI TRATTE DAL ROMANZO:

«Perché allora ho l’impressione che stai scalpitando dalla voglia di essere altrove?»  
  «Perché non c’è vento. Mi piace starmene sul ponte con le vele gonfie. Quella è libertà. Qui ho sempre l’impressione di essere sul punto di venire catturato.»
(Tristan a Sebastian)

***
«Sono troppo vecchio per i giochi, Mary.»   
 «Perché, quanti anni hai? Ventisei.»    
«Sono sulla terra da ventisei anni, sì, ma bastarono pochi giorni una volta abbandonata Pembrook perché diventassi uomo. Aggiungi dodici anni a quel momento e direi che fra tutto è da un po’ che ho passato i trenta. Non ho né tempo né interesse per i giochi da salotto.»
(Sebastian e Mary)

***
Un pensiero bizzarro, ma aveva sempre legato l’idea di Sebastian alla terra, alla natura incontaminata. Fitzwilliam invece era la città. Lumi a gas ed esibizioni al pianoforte.
(Mary pensando a Sebastian e a Fitzwilliam)

***

Terra. Titoli. Non sono carne, non sono sangue.»    «Sono la nostra eredità.»    «Come il nostro sangue.
(Sebastian e Mary)


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