venerdì 5 febbraio 2021

IL NOME DELLA ROSA di Umberto Eco


Per chiudere questa settimana, vi propongo un romanzo di diversi anni fa, del 1980, che è l'opera più importante di Umberto Eco, IL NOME DELLA ROSA, vincitore del Premio Strega e da cui è stato tratto un celebre film, con Sean Connery e Christian Slater rispettivamente nei ruoli di Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk. 


 

Adso da Melk , ormai anziano, rievoca le misteriose vicende che ebbero luogo nel 1327 in un monastero benedettino quando lui era novizio e si era recato lì seguendo il suo maestro Guglielmo da Baskerville per trascorrere una settimana in un monastero benedettino in Piemonte, come mediatore in un convegno tra i francescani – sostenuti dall’imperatore – e i delegati della curia papale del papa di Avignone Giovanni XXII.


 

Durante il loro soggiorno,  si verificano ben sette omicidi e subito dopo il primo, l’abate chiede a Guglielmo da Baskerville di condurre delle indagini per scoprire l’assassino.


 

Le indagini porteranno i due alla stanza più pericolosa del monastero, quella segreta della biblioteca, in cui è conservato il libro che accomuna tutti gli omicidi. Il misterioso manoscritto  è l’ultima copia del secondo libro della Poetica di Aristotele, che tratta della commedia e del riso. 


 

Romanzo che mescola genere diversi, da quello storico, al giallo a quello filosofico, e che si sviluppa intorno al tema della conoscenza, contrastata nel mondo medievale. Il libro sulla poetica di Aristotele è un testo pericolosamente eversivo perché, come sostiene il monaco Jorge, il bibliotecario, "il riso uccide la paura e senza paura non può esserci la fede". 

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