Siamo precipitati nel ritmo lento che è una pecca di questo genere, malgrado vada avanti nella visione con una certa velocità. In quattro episodi visti ieri, però, i fatti più salienti sono quelli del funerale di Donatela e la spiegazione di Diva che, tipo agente segreto, racconta agli spettatori spiazzati il cambio del cadavere nella cella di Donatella a cui poi ha appiccato il fuoco.
Mentre nell'opulento cimitero dove portano le spoglie sconosciute passate per la donna, assistiamo all'esibizione di dolore, ad atti di pavoneggiamento e ai cattivi che si recano a deporre un fiore per nascondere la loro vera natura (Dodi, Silverinha e Flora), mentre Halley e Cassiano lottano per dare una spalla a Lara su cui piangere.
Il tono è drammatico, ma la presenza di Donatella che si guarda da lontano smorza qualsiasi tipo di sentimento luttuoso. Seguono poi la lettura del testamento che ovviamente lascia Lara unica erede di tutti i milioni di dollari accumulati dalla donna e depositati su un conto in Svizzera, con rivendicazioni inutili da parte di Dodi.
Se questa storia poco brivido ci regala, almeno sorridiamo che le vicende di Halley che, perso l'ennesimo lavoro, litiga con la madre, Cilene, che lo caccia di casa. Il ragazzo ripara da Orlandinho che passa il suo tempo litigando con Céu, anche se la famiglia di lui sta organizzando il loro matrimonio.
L'arrivo di Halley nel loro nucleo, con Orlandinho vanamente infatuato di lui, accresce il tono comico delle vicende, strappandoci almeno un sorriso. Céu non apprezza la presenza di Halley nella casa, interessata solo a impalmare il milionario che le darà la vita che sogna, mentre Orlandinho cerca di sedurre il ragazzo per niente intenzionato a cedere. A mettere un freno alla situazione è Cilene che, scoperta la verità sul matrimonio di Céu, ordina al figlio di mettere un punto finale su questa storia e di ritornare a casa.
Ci salavano quindi i momenti comici di Halley. Mi chiedo però per quanto tempo ancora sarà concesso a questo personaggio, che ha una base decisamente drammatica, di farci sorridere. Non siamo neanche alla metà e quindi il cammino è piuttosto lungo. Speriamo di arrivare alla fine.
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