Tra i romanzi che hanno segnato la mia adolescenza, non posso non ricordare CIME TEMPESTOSE, che lessi (prima di recuperarlo con l'età in lingua originale) in una versione riadattata e tagliata, di quelle elaborate per avvicinare il pubblico di lettori ai classici. Non avevo consapevolezza che si trattasse di un libro di questo tipo, ovvero immortale, eppure mi ritrovai catturata e trascinata nelle brughiere tempestose dello Yorkshire, catturata da un amore turbolento, ossessivo, violento come la natura incontaminata che circonda Heathcliff e Catherine.
La storia è quella nota. Mr Earnshow, il proprietario di una fattoria nel cuore della brughiera inglese, chiamata Cime Tempestose, un giorno porta a casa un trovatello, Heathcliff che subito si lega a sua figlia Catherine, ma il ragazzo viene cresciuto nell'ignoranza, sottolineando continuamente la differenza di classe che esiste tra lui e i figli di Earnshow. Crescendo, Catherine, pur amando dal profondo Heathcliff, decide di sposare Edgar Linton, il ricco proprietario di Thrushcross Grange. Sarà l'inizio di una storia tormentata e distruttiva che trascinerà la vita di Catherine, Heathcliff e di tutti gli altri personaggi nel disastro. La pace potrà essere conquistata solo con la nuova generazione.
Il romanzo, accusato di volgarità e censurato al momento della pubblicazione, sarà riscoperto e valorizzato successivamente, idolatrato dai romantici, che vi trovarono infiniti elementi della loro poetica, ma allo stesso tempo presentava uno spirito ancora vagamente gotico, creando una combinazione unica di elementi che rende questo testo decisamente uno dei più significativi della letteratura mondiale.
A ben vedere Cime Tempestose, con i suoi personaggi dominati dalle passioni violente, rappresenta l'irruenza della natura tempestosa, contrapposta all'ordine e alla placidità di Thrushcross Grange. Ma sia l'uno che l'altro sono estremismi che non possono guidare alla felicità, raggiungibile solo con l'equilibrio degli elementi, che sarà raggiunto proprio con la seconda generazione.
Un libro potente, le cui trasposizioni televisive o cinematografiche (a mio modesto parere) non riescono a trasmettere la stessa forza di un romanzo simile, che è come un'esperienza, turbolenta, inquieta, ma decisamente unica.
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