Dopo la visione del dodicesimo episodio, piuttosto lento rispetto agli altri, quello che viene da commentare è soprattutto: Kamran, che impulsività! Uomo irrequieto, passionale e pieno di dubbi. Prima sfuggiva ai suoi sentimenti, poi li ha inseguiti con impeto davvero notevole e quando Feride ha ceduto, ammettendo di amarlo, lui, invece di rispettare il tempo che lei aveva chiesto, decide di chiederla in moglie davanti a tutta l'istituto.
L'imbarazzo e la furia degli altri genitori, che invece di cogliere il lato romantico della scena, vedono solo un uomo che si è intrufolato nell'istituto dove hanno spedito le loro figlie, sarà frutto di una punizione esemplare inflitta alla povera Feride, che qui, a onor del vero, è divisa tra il desiderio di dire di sì e il disagio per la scena a cui tutti hanno insistito.
Kamran però è nel pieno dell'euforia. Convinto di aver letto nei suoi occhi l'assenso (Eh si, Kamran, era decisamente un Sì quello che brillava negli occhi di Feride), decide di darle un nuovo ultimatum, dicendole che l'aspetterà nel loro solito posto per avere la sua risposta e che se lei non si presenterà, capirà e non incrocerà più il suo cammino.
Tutto il resto della puntata è giocato sulle punizione inflitte alla povera Feride per il colpo di testa del cugino, i suoi tentativi di fuga, le amiche che cercano, inutilmente di aiutarla. Rinchiusa in una stanza senza possibilità di fuga, Feride non si presenta all'appuntamento e Kamran prende una decisione drastica, dimettendosi dall'ospedale e prenotando la nave per Madrid che parte il giorno dopo.
Inutili i tentativi della famiglia di farlo tornare in sé, scoraggiato dal pensiero che la ragazza non lo voglia e non sopportando la situazione che si respira in casa, spinto dall'impulsività, decide di mandare tutto al diavolo, senza neanche un confronto con la ragazza.
Intanto Necmiye ottiene il consenso della famiglia al matrimonio, dopo essersi autodenunciata al giudice per la sua condizione: o sposerò Selim o finirà in prigione, che poi bisognerebbe dire a questa santa ragazza che la vera galera è quella accanto a un uomo psicolabile ossessionato da un'altra donna e il cui scopo è solo quello di entrare nella loro casa per stare accanto a Feride, come un lupo pronto a divorarla.
E mentre Kamran parte con la carrozza, dopo l'addio ai genitori, per fortuna il cocchiere Cumali, conoscendo bene il suo cuore, decide di prendere la strada dell'istituto, dandogli la possibilità di incrociare Feride, che nel frattempo sta correndo a casa per parlare con lui. E qui, benedetta ragazza, trova un modo per placare quest'uomo irrequieto!
Mia Feride, allegria della mia vita, ti sposeresti con me? Se mi dici di sì, sarò felice dalla testa ai piedi. Rinuncerò a essere poeta. La poesia è per i tristi. C'è una poesia più bella di questa? Migliore del tuo viso?Se mi dici di sì, sarò un muratore e costruirò la nostra casa. Coltiverò il caprifoglio, quello che più ti piace. Se mi dici di sì, inventerò cose nuove, creerò nidi di uccello sul tetto, se tu darai loro da mangiare. Se mi dirai di sì, sarò un padre e porterò il pane a casa. Mia Feride, allegria della mia vita, mi dirai di sì?
Nessun commento:
Posta un commento