A VIDA DA GENTE - Tra paura e speranza (51-54)
Lúcio racconta a Manu quello che sta succedendo in ospedale, dei miglioramenti di Ana e tutto quello che la ragazza dovrà affrontare, dopo dieci anni di coma. La notizia lascia il suo cuore pieno di gioia, ma man mano che assimila tutte le informazioni, innegabilmente si affaccia anche la paura.
Vorrebbe parlare con Rodrigo, ma un temporale improvviso costringe il ragazzo a rimanere a Gramado per la notte e il giorno dopo Manu corre in ospedale per vedere la sorella, che ha chiesto di lei. L'incontro è emozionante, anche perché dopo anni in cui si è recata lì, per starle accanto e per parlare con qualcuno che non rispondeva, adesso Ana, anche se ancora immobile e muta, riesce a comunicare con lei.
E qui la descrizione delle emozioni dei personaggi è trattata bene. Manu è felice di riaverla accanto, ma ha onestamente paura di perdere tutto quello che ha costruito in questi anni: la sua famiglia con Julia e Rodrigo.
Le emozioni di quest'ultimo sono simili alle sue, soprattutto dopo aver rivisto la giovane che è la madre di sua figlia e da cui è stato allontanato nel pieno dell'ardore adolescenziale. Adesso è un uomo che ama Manuela, ma allo stesso tempo i sentimenti per Ana non sono scomparsi e si ritrova confuso e spaventato.
Manu è divisa, teme che lui possa tornare da lei e allo stesso tempo crede quasi che sia giusto che lui possa riunirsi con la donna che amava e da cui il destino l'aveva separato. Alisse cerca di farle capire che nel frattempo è trascorsa una vita e che i sentimenti sono cambiati. Rodrigo ama lei come un uomo, mentre era l'adolescente innamorato di Ana.
Nel frattempo la ragazza continua a migliorare: piccoli passi avanti con un gesto della testa, un movimento della mano, seguita con entusiasmo da Lúcio, che si convince sempre di più che la giovane si riprenderà.
Chi davvero non sopporto è Eva, che continua a insinuare che Manu e Rodrigo abbiano tradito Ana, si siano rubati sua figlia, riscrivendo la storia in maniera diversa da come sono andati i fatti. Non funziona neanche il passaggio temporale, che sembra non aver lasciato tracce profonde.
Com'è possibile che Alisse sia ancora all'università e che non abbia un fidanzato, un lavoro, non ci siano cambiamenti in una vita di una persona adulta? La timidezza della scelta penalizza un lavoro che di per sé presenta molti pregi.
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