Tutto l'amore di Kemal e Nihan, in questa storia che sta appassionando milioni di telespettatori, è giocata sulla nostalgia, su quel sapore agrodolce di qualcosa di bello e perduto nel tempo. La maggior parte di noi esseri umani, dopo tanto tempo, tanto dolore e difficoltà, si limiterebbe ad aprire quel cassetto dei ricordi una volta ogni tanto, per provare quel brivido strano che ci offre la nostalgia di qualcosa di andato e con il tempo lo apriremmo sempre di meno, per sfuggire al lato amaro che quel sentimento sa sprigionare. Kemal, invece, non appartiene alla nostra specie. Determinato, costante, adesso che ha messo un punto finale alla sua storia con la bella Asu, avendo capito di amare ancora Nihan, apre quel cassetto in continuazione cercando di travolgere la nostra eroina con il ricordo di un amore senza pari.
Così, dopo che i due si sono baciati, suscitando la nostalgia di Nihan, ma anche la paura che possa vacillare nel suo intento di distruggere Emir, unico scopo della sua vita, non rispetta il desiderio della donna di non avere più a che fare con lui, ma continua a cercarla, utilizzando lo specchietto delle allodole della ricerca dell'assassino di Ozan. Ahi Kemal, se solo sapessi che il tuo sguardo non deve andare troppo lontano! A noi spettatori viene mostrato un frammento che rivela la natura delle ultime inquietudini di Tarik, il fratello sempre sopraffatto da un senso di inferiorità di fronte a un cotanto figlio prediletto.
Tarik e Zeynep si incontrano al porto e si confidano, quasi senza parlare, confortandosi dei loro mille errori, quest'ultimo non confessato, ma più terribile di tutti gli altri. E se è davvero quello che sembra (difficile a dirlo in una serie dove continuamente si ribaltano i ruoli), allora dovete scusarmi ma non credo possa esserci perdono per nessuno dei due.
Intanto Nihan, pur combattendo contro i sentimenti che prova per Kemal, cerca di riparare al sospetto che Emir ha su di lei e il suo eterno nemico, al quale sta tendendo mille trappole nella speranza di farlo cadere e di coglierlo in fragrante: con la complicità di suo padre, con il tipo, Resat, che doveva rapire Ozan dal carcere e che sembra sapere chi sia l'assassino del giovane Sezin.
Asu, invece, disperata per la perdita di Kemal, sembra un scheggia impazzita, che corre dal fratello cercando aiuto e complicità. Ne ottiene una proposta imbarazzante che la ragazza non confessa di non poter accettare, in quanto la bugia sulla gravidanza non servirebbe a niente visto che tra lei e il nostro bruno eroe non è mai successo nulla. Cosa imbarazzante a quanto pare anche nella Turchia moderna, dove la ragazza si sente continuamente rifiutata.
Cerca però di farsi appoggiare dalla famiglia di Kemal, la madre Fehime, che non vuole altro che il figlio sposi la brava ragazza di turno (o quella che crede lei che sia la brava ragazza!) e da Huseyin il padre che non capisce quello che succede intorno a lui.
Kemal però viene avvisato da Leyla che presto diventerà padre, per opera del Signore, visto che lui non ha mai toccato Asu, anche quando la rabbia nei confronti di Nihan era forte e avrebbe voluto cedere. Eppure niente, proprio non è riuscito, quindi quando si vede sbattuto in prima pagina, con la notizia che presto diventerà padre perché Asu è incinta, furioso si reca a casa della ragazza, dove prima voleva andare mosso dal senso di colpa, e davanti alla famiglia riversa tutto il suo fastidio su di lei, chiudendo tutte le possibilità a un ritorno tra di loro.
E a questo punto? Temo soprattutto Emir, che adesso va a braccetto con Galip, con l'intento di far credere che Kemal possa fare del male al padre, al solo scopo di mandarlo in prigione di nuovo. Ci riuscirà? Speriamo vivamente di no, ma in questa serie adrenalinica, incredibile, qualsiasi cosa potrebbe succedere.
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