giovedì 28 novembre 2024

HERCAI - Salvatore e Carnefice (4)




Eravamo rimasti sospesi nel vuoto, sul punto di precipitare con la povera Reyyan, colpevole di essere caduta vittima del fascino misterioso di Miran Askoy e di aver assecondato il volere della famiglia che poi non l'aveva tutelata. Sospesa nel vuoto, con il cuore infranto in mille pezzi, un cugino a cui è stato dato l'incarico di ucciderla, ma che la vorrebbe per sé, e l'uomo che l'ha disonorata e rifiutata davanti agli occhi di un paese intero, lei decide di saltare, ma lui, come nella famosa scena dell'altalena, salta con lei, pur di non lasciarla andare. 


 

E la bellezza della serie sta tutto in quest'innamoramento contro la sua stessa volontà che travolge un personaggio complicato come Miran Aslanbey, che era pronto a tutto pur di vendicare la sua famiglia, ma che scopre di non poter andare contro il suo cuore.


 

Salvata da Miran, che la riporta a riva e che poi a forza la costringe a seguirlo, intanto la famiglia di lei non crede alla sua morte e ordina che cerchino entrambi, nella speranza di trovarli e ucciderli, pur di ripulire l'onore perduto. Diverso però è il discorso di Hazar e Zehra, la madre e il padre adottivo della ragazza, che vogliono salvarla a tutti i costi. E nella bontà del primo già è rivelata l'impossibilità che sia colpevole del crimine che gli imputa Miran. Come può un uomo del genere aver stuprato e ucciso la madre del ragazzo? Impossibile a crederci e sicuramente una spiegazione ci sarà.


 

Intanto Reyyan cerca di sfuggire al ragazzo,  ma finisce a bordo della macchina di Firat, l'amico e braccio destro del nostro eroe. Ovviamente in trappola, per Reyyan non c'è altra possibilità che quella di seguire i due uomini in una tenuta di campagna degli Aslanbey. Qui, sola con il suo carceriere, Miran non riesce a spiegare a parole quello che prova per lei, né a dirle la ragione per cui l'ha disonorata. Non lo capisce neanche lui perché voglia salvarla a tutti costi dalla famiglia di lei che vorrebbe lavare l'onda con il suo sangue. Lui riesce solo a pensare che non può vivere senza di lei e che non permetterà a nessuno di ferirla.


 

Reyyan però è preda della rabbia e in un momento in cui lui la istiga a sfogare tutto il suo disprezzo su di lui, dandole anche un'arma, lei non esista a puntagliela contro e a sparargli, colpendolo alla spalla. Cerca poi di fuggire, ma a differenza di lui, arrivata al cancello del giardino, torna indietro, impossibilitata ad abbandonarlo in quelle condizioni.


 

Si prende cura di lui, estrae persino la pallottola dalla sua spalla e si occupa della sua ferita tutta la notte, spiazzando il ragazzo che si rende conto di quanto lei sia migliore di tutti loro. Eppure ancora tace, non rivela né a se stesso né a lei cosa lo spinga verso di lei, ma il suo corpo parla, i suoi occhi disperati che la guardano raccontano tutta la verità, merito decisamente dell'attore che riesce davvero nel difficile compito di comunicare al telespettatore senza usare le parole.


 

E il mattino dopo, quando sembra sentirsi meglio, vengono scoperti dal padre di Reyyan, arrivato per fare giustizia ed eliminare l'uomo che ha ferito la sua bambina, ma quando suo fratello lo avvisa che il terribile Nasuh Şadoğlu sta arrivando, Hazar si rende conto che Miran ha ragione, che lui è davvero l'unico che può salvare la ragazza, tenendola al sicuro. Ma si può affidare l'agnello al leone? E questo il dubbio terribile che lo attraversa, ma le possibilità non ci sono e disperato dice ai due di fuggire.


 

Miran trascina con sé una riluttante Reyyan, che vorrebbe solo mettere distanza tra di loro e non vederlo più, ma il problema del leone è che prima o poi dovrà tornare alla sua tana e la sua scelta, spiazzante, è quella di portare la ragazza a casa, da una famiglia che accoglie sconvolta la sua decisione.

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