domenica 17 aprile 2016

LA ESCLAVA BLANCA - UN DOLORE LUNGO CENT'ANNI (Cap. 50)


"Nessun dolore dura cent'anni!" mormora una schiava alla povera Bume, che, umiliata e vessata, non riesce proprio a sopportare il cambio di destino che l'ha portata dalla lussuosa alcova di Eugenia alla dura vita dei campi. Il suo unico desiderio è quello di lasciarsi andare, liberarsi dalla prigionia attraverso l'annientamento del corpo. "Neanche il corpo dura cent'anni!" dice smarrita e sofferente.


Il dolore pervade tutto il capitolo: quello della piccola Isabelita, sconvolta dalla scoperta della natura violenta di Nicolás. La ragazzina vuole andare via, lasciare l'EDEN e allontanarsi il più possibile da lui, dal suo stesso sangue, da quel cognome che sente ormai come un peso. Ed ecco che Parreño emerge con la sua ambigua natura.


Deciso a salvarsi da qualsiasi conseguenza delle sue azioni, lega la figlia al letto e chiede la complicità della madre. Tutti dovranno pensare che la ragazzina è vittima nuovamente della sua malattia, la stessa che ha portato alla morte la madre, la prima moglie di Nicolás. Eppure quando Victoria e Adela corrono a Santa Marta in cerca di un medico, lui si stende al fianco di Isabelita, piangendo per aver perso anche quest'ultimo amore. Personaggio difficile da amare, ma allo stesso tempo anche da odiare completamente.


Il dolore lungo cent'anni è anche quello che Lorenza prova alla rivelazione drammatica della fine di Rosita, taciuta fino ad ora. La sua figlia più piccola, quella che le è stata strappata dalle braccia dalla crudeltà degli uomini e del destino, è stata barbaramente uccisa e non la rivedrà più.


Tocca a Victoria il compito di dirle che i suoi carnefici non sono stati catturati e che la ragazza non è stata vendicata.


Intanto Trinidad mette Remedios davanti ad un ultimatum. Le propone di fuggire con lui, prima che il tunnel sia finito. Strano personaggio questo di Trinidad, sempre in bilico tra la rabbia e la tenerezza, tra il desiderio di vendetta e quello di giustizia. La ragazza gli dice di non poter abbandonare tutti gli altri e lui si sente tradito. Spero che il suo destino non sia tragico, soprattutto per Remedios.


E l'amore giunge a riscattare dal dolore provato anche per Anna e Felipe. I due si sono trovati come per miracolo, quasi che la vita voglia restituire ad entrambi la possibilità di una serenità da tempo persa. Lei è felice di aver trovato un lavoro; vorrebbe andare via per non compromettere Felipe, ma lui è l'uomo più compromesso del mondo già senza di lei e non se ne preoccupa minimamente. Così i due si dichiarano e la gioia provata è la giusta ricompensa per due anime sole.


Puntata interessante, dove il ritmo sembra lievemente rallentare in previsione della corsa finale. Intanto il grande nemico, Morales, ha deciso di saldare i conti e si è minacciosamente intrufolato nel EDEN come un serpente.

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