sabato 2 aprile 2016

LA ESCLAVA BLANCA - UNO SCRUPOLO DI COSCIENZA (Cap 43)


Ci eravamo dimenticati di Morales. Ebbene si. Il piccolo, meschino Morales, esecutore del male, pur non essendo capace di concepirlo, uno di quelli che, nascondendosi dietro gli altri, alla fine si prestano alle azioni più infime e basse. Onestamente è sempre stato il personaggio che dal punto di vista della trama mi aveva lasciato più perplessa.


Morales è il braccio destro di Nicolás Parreño, colui che ha eseguito le azioni più barbare, come l'omicidio a sangue freddo dei Quintero. Eppure malgrado si sia associato al male (ovvero Nicolás) non è riuscito a zittire completamente la sua coscienza.


Il pianto della piccola Victoria infatti è riuscito a penetrare nel suo cuore la terribile notte dell'incendio e così ha lasciato vivere quella che resta come la minaccia principale alla sua stessa  incolumità. Quando poi, dopo anni, Nicolás gli ha ordinato di uccidere la bambina bianca del Palenque, sicuro che si trattasse proprio della piccola Quintero, il caso e la determinazione di Victoria le hanno salvato la vita.


Per anni Morales è stato il terribile capataz del EDEN, un guardiano infernale di quello che un tempo era un paradiso. Quando Victoria è tornata, grazie all'abilità anche dell'astuta Milagros, le due hanno cominciato a pungolare quella coscienza mai smarrita e questo ha convertito il braccio destro di Nicolás in una mina vagante.



Parreño ha deciso di sbarazzarsene facendolo rinchiudere in una sorta di manicomio gestito da religiosi. Nessuno lo crederà più. Eppure resta vivo, pericoloso con il suo bagaglio di sapere. Nicolás sembra essersene dimenticato, e mentre ha eliminato problemi come Lopez e suo figlio Jaime, Morales è rimasto vivo e pericoloso.


Quando Nicolás, su insistenza della bella moglie, ormai docile e gentile, si è recata dal pazzo capitano Granados, questi ha ricordato all'amico: "Nunca dejes cabos sueltos!" ed ovviamente sta parlando del dimenticato Morales.


Questi infatti ricompare in questa puntata, lui e la sua ambigua coscienza. Nel suo continuo farneticare di incendi e bambine bianche del palenque, alla fine riesce a suscitare l'attenzione del padre dell'ospedale in cui è rinchiuso. Il prete comincia a sospettare che la presunta follia di Morales nasconda ben altro e quando l'uomo comincia a raccontare dei Quintero e della bambina salvata, l'uomo ordina che venga slegato, rivestito e nutrito e si appella alla sua coscienza, chiedendo il racconto di tutta la storia, con dovizia di particolari.


Eccolo lì, la debolezza di Nicolás, colui che lo porterà in fondo al pozzo, verso la sconfitta. Intanto tutti gli altri personaggi sono indaffarati nei vari complotti. Il carico di cacao sta per arrivare e all'ultimo momento Parreño cambia itinerario, mandando all'aria tutte le manovre di Victoria per passare l'informazione all'amante del marito.


Milagros, pur avendo confessato a Victoria di essersi innamorata di Julian, continua a tacere all'uomo il piano che tutti loro stanno elaborando per fuggire. La salvezza di tutti sembra più importante anche dell'amore, ma intanto Siervo, il domestico di casa, decide di farsi gettare nel pozzo, per iniziare il famoso scavo che dovrebbe condurli alla libertà.


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