martedì 16 marzo 2021

Serenata senza nome: Notturno per il commissario Ricciardi - Maurizio de Giovanni


Sono arrivata a questo romanzo, come sicuramente moltissime altre persone, grazie alla serie televisiva trasmessa da RAI 1 con Lino Guanciale nel ruolo del famoso commissario. Conoscevo De Giovanni solo di fama, avendolo visto in TV, intervistato per varie questioni su una città come Napoli, strettamente legata al mio cuore da un doppio filo, ma non avevo mai letto niente di suo. 


 

Essendo rimasta colpita positivamente dalla serie, avendone apprezzato i personaggi e le ambientazioni, sicuramente suggestive, mi sono lasciata tentare e sono arrivata a SERENATA SENZA NOME, che nell'ordine dell'elenco non è il primo volume. Temevo che questo potesse compromettere la fruizione del libro, ma non è stato così. Tutto sommato, avendo la memoria fresca della serie televisiva, mi è parso di conoscere già tutti i personaggi e di riprendere una storia lasciata in sospeso.


 

Siamo a pochi mesi dalla morte di Rosa (che continua in qualche modo a vegliare su Ricciardi). Qualcosa è successo guastando il rapporto tra Livia e Luigi Alfredo, che adesso si affianca a un'altra donna aristocratica e molto bella, Bianca, che lo ha aiutato in una situazione piuttosto incresciosa.


 

Il romanzo ruota intorno a una serenata, cantata da un perduto amore a una donna ormai di un altro uomo. Il tema della perdita, dell'autunno e della pioggia tornano possenti nelle atmosfere, nei sentimenti dei personaggi, nelle indagini. L'amore è il motore che muove le cose, quelle positive, come la rinuncia di Bambinella di Gustavo, quelle negative, come quelle che ruotano intorno alla vedova Irace.


 

Vincenzo Sannino, un ragazzo che ha lasciato Napoli negli anni della prima guerra mondiale, ha fatto fortuna come pugile in America ed è stato osannato dal regime, che ha visto in lui il mito dell'uomo forte, che si è fatto da solo. Quando però uccide con un colpo sfortunato il suo avversario, Rose, la sua decisione di non tornare più sul ring segna una svolta nella sua vita. Tornato a Napoli, cerca la donna che ha sempre amato, Cettina, a cui aveva rinunciato per cercare fortuna in America.


 

Cettina si è sposata per salvare la famiglia dai debiti; è una donna onesta, che ascolta la serenata disperata di Sannino pensando che una vita ormai li separi, mentre il marito si scontra con quest'uomo tornato dal passato. Quando il corpo di Irace, il marito, viene trovato al porto, ucciso di botte e con lo stesso pugno fatale che aveva ucciso il pugile Rose, in America, tutto sembra indirizzare a Sannino, ma Ricciardi e Maione, alle prese con le loro indagini, non hanno la minima intenzione di accontentarsi dell'evidenza, ma sono pronti a scavare anche in profondità, seguendo tutti gli indizi, per trovare risposta a quelle frase, sussurrata a Ricciardi dal cadavere: "Tu, ancora tu! Di nuovo tu!".


 

Romanzo di atmosfere, di intreccio, di sentimenti che riempiono le strade come la pioggia, di umanità e di lotta, di scoperta e di dolore. Enrica è l'amore impossibile del commissario, perché lui l'ha collocata in quel piano della vita e della realtà dove lui non sente il diritto di poter arrivare, oltre il vetro da dove guarda l'esistenza piena e vera scorrere.


 

La ragazza ci prova intensamente, affrontandolo e chiedendogli che cosa vuole per il suo futuro. Sembra quasi che per loro non ci sia un domani, ma Enrica è molto più forte di quanto crede Ricciardi e le cose sono meno scontate di quanto s'immagina. 


 

Mentre  l'indagine si risolve in modo inaspettato, le vicende del commissario sembrano offrire invece un nuovo colpo di scena, che rivendica a gran voce un altro volume. Romanzo di atmosfere, dicevo, di sentimenti e di respiro, con una Napoli antica e moderna allo stesso tempo, che rivive davanti agli occhi del lettore grazie alla penna consapevole di De Giovanni. Libro sicuramente da recuperare, per tutti quelli che lo hanno perso.



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