venerdì 5 marzo 2021

LE MILLE E UNA NOTTE - Anonimo

 


Ho sempre avuto una certa passione per i racconti, storie su storie che vengono unite da un filo comune che possa essere un gruppo di giovani riuniti in una casa di campagna, per evitare la peste, o un gruppo di pellegrini che durante il viaggio s'intrattengono con varie storie. Tra le raccolte più cospicue e affascinanti, l'occidente ha subito, innegabilmente, il fascino di un libro risalente al X secolo, che nel corso del tempo, ne ha raccolte tante, anche se meno delle 1001 proclamate dal titolo. Secondo alcuni sarebbero circa 300 o poco meno, sebbene le varie trascrizioni e le varie traduzioni abbiano modificato nel corso del tempo il suo nucleo originale.


 

La narrazione della raccolta procede in blocchi, circa 22 due, contenenti al suo interno altre storie, seguendo lo schema delle "scatole cinesi". Molte edizioni italiane de Le mille e una notte sono basate sulla classica traduzione di Antoine Galland, che scoprì il testo e lo tradusse dall'arabo agli inizi del Settecento, facendo conoscere per primo in Europa questo capolavoro. 


 

La trama principale, che fa da filo conduttore dei racconto, narra del re Shāhriyār, sultano della Persia e dell'India, che scopre che la moglie amata, bella e ricca, lo tradisce con uno schiavo. Furioso per la scoperta e memore che era successa la stessa cosa anche a suo fratello, poco tempo prima,  Shāhrīyār, pieno di rabbia contro la donna e contro tutti gli esseri femminili del mondo, fa decapitare la moglie per poi sposarsi il giorno dopo con un'altra ragazza della città dove regna, con lo scopo di ucciderla la mattina dopo le nozze.


 

Così inizia ad assassinare molte donne, finché una dama di corte di nome Shahrazād, figlia del gran visir, decide di rischiare la vita, proponendosi come sposa. Il sultano accetta subito, ma mentre sta già meditando il suo delitto, la ragazza, durante la notte, inizia a raccontare delle storie fantastiche, catturando l'attenzione del sultano. Shahrazād però interrompe le vicende sul più bello ogni notte, obbligando il sultano a continuare la fiaba la notte successiva. I racconti sono come quelli della tradizione occidentale, ossia ognuno ha una sua morale e una lezione da insegnare al sultano, che, alla fine del ciclo di racconti, si rende conto di essere stato un vero e proprio assassino nei confronti delle donne soltanto per il tradimento della prima moglie. Così Shāhriyār pentito e innamorato di Shahrazad, regalerà al regno pace e prosperità.   


 

Tra i racconti più celebri troviamo sicuramente la storia di Sinbàd il Marinaio, Alì Baba e i quaranta ladroni e Aladino e la lampada magica. Pieni di fascino, con ambientazioni diverse, le storie presentano una sorta di metateatro, ovvero di racconto nel racconto, non solo Shahrazad che narra al sultano le vicende, ma i personaggi delle sue storie che a loro volta intrattengono con altri racconti, in un filo avvolgente che vi porta lontano. 

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