Ho seguito I Medici con un certo interesse, prima mossa dall'attrazione innegabile per un periodo storico rilevante e significativo, ma anche per una certa simpatia per Richard Madden prima e poi per il legame tra i due fratelli Medici, Lorenzo e Giuliano, sui cui s'incentrava tutta la terza stagione.
Quando ho saputo che si sarebbe stata una nuova serie, con gli stessi produttori, che in qualche modo ci offriva un altro scorcio su questo periodo, ma soprattutto ho scoperto che il protagonista era Aidan Turner, non ho esitato un solo istante nella scelta di seguirlo.
Adoro Aidan dai tempi di Being Human, quando era un giovincello carismatico che dava vita a un vampiro in una famosa serie della BBC. L'ho poi potuto apprezzare nel pieno della sua maturità artistica in POLDARK e qui ho ritrovato un attore di talento, che riesce a calarsi in qualsiasi ruolo gli venga dato.
I primi due episodi trasmessi martedì ci offrono una storia che è come costruita come un giallo. Leonardo è stato arrestato per il presunto omicidio (per avvelenamento) di Caterina da Cremona, interpretata da Matilda De Angelis. Arrestato, viene chiamato a interrogarlo e a condurre le indagini Stefano Giraldi (interpretato da Freddie Highmore noto in Italia per il ruolo di THE GOOD DOCTOR).
Attraverso questo espediente narrativo, si ricostruisce la storia, risalendo al tempo in cui Leonardo, figlio illegittimo di un notaio, si trova come apprendista nella bottega di un celebre artista di Firenze, Verrocchio (interpretato dal grande Giancarlo Giannini).
Tra le modelle che posano per i giovani artisti, c'è Caterina, una giovane donna dall'aria sofferta che colpisce l'attenzione di Leonardo, che la sceglierà come musa e che si legherà a lei da un'amicizia sincera. Tra invidie e grandezze, Leonardo inizia la sua carriera, ostacolato però da una visione dell'arte che è ben lontana dall'idealizzazione al tempo di moda, ma più propenso a rappresentare quello che i suoi occhi vedono.
Questi due primi episodi sembrano interessanti, soprattutto per chi è attirato dal fascino della storia, dalla bellezza dei costumi, ma che non cerca un documentario che si permetta di approfondire un'epoca. La storia è un pretesto per raccontarci una storia su un artista geniale che ha lasciato un'impronta indelebile nell'arte mondiale.
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