martedì 9 marzo 2021

I RACCONTI DI CANTERBURY di Geoffrey Chaucer

 


Tra le raccolte di racconti che più mi stanno a cuore, non posso non ricordare un libro che è strettamente legato alla mia formazione e ai miei studi, I RACCONTI DI CANTERBUTY di Geoffrey Chaucer, una raccolta di 24 racconti che, secondo il piano dell'autore, non portato a conclusione, avrebbero dovuto essere molti di più, ma la morte e la precedente continua revisione in qualche modo non gli permisero di portare a termine il suo progetto.


 

La trama si muove con una trentina di pellegrini che decidono di recarsi a visitare la toma di Thomas Becket nella Cattedrale di Canterbury. Il gruppo decide, per intrattenersi durante il viaggio, che ognuno di loro racconterà due storie all'andata e due storie al ritorno, anche se poi l'opera resta incompiuta.


 

L'opera offre ai lettori una grande varietà stilistica: che va dalla prosa (solo due racconti) ai versi, dal romanzo al lai bretone (che era una sorta di composizione in versi, cavalleresca), dal sermone alla favola. I temi affrontati, a loro volta, sono diversi, anche se c'è una predominanza dell'amor cortese, pur dando spazio anche all'avarizia, al tradimento e alla corruzione della chiesa.



 

Alla base dell'opera c'è sicuramente l'ispirazione del DECAMERON di Boccaccio, anche se, a differenza di quest'ultimo, che si presentava come un narratore esterno onnisciente che raccoglie i vari racconti, Chaucer è uno dei personaggi nel Tabard Inn, dove i pellegrini decidono di organizzare la gara in cui sarà premiato colui che racconterà la storia più bella. Inoltre il Decameron presenta una cornice in cui dieci personaggi si rinchiudono in una villa di campagna, tutti di estrazione sociale elevata, mentre nei Racconti di Canterbury i pellegrini (di diversa condizione sociale) intraprendono un vero e proprio viaggio di purificazione.


 

Tra i racconti più noti si ricorda quello de Il Cavaliere.

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