Oggi vi voglio proporre un racconto di cui molti hanno sentito parlare e che in qualche modo è diventato un simbolo della diversità e di come la società in qualche modo la respinga. LA METAMORFOSI di Kafka è il suo racconto più celebre, pubblicato per la prima volta a Lipsia nel 1915. Questa storia, letta qualche anno fa, mi ha riportato alla mente il "realismo magico" di cui è invaso la letteratura latino-americana. In un contesta estremamente realistico, rappresentato da una famiglia borghese di inizio secolo, si verifica un fatto straordinario e incredibile, la metamorfosi, appunto, del nostro protagonista, Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che, con il suo lavoro estraniante e ripetitivo, mantiene tutta la sua famiglia.
La trasformazione non viene spiegata. Un giorno, apparentemente senza motivo (ma in realtà da un punto di vista simbolico lo si potrebbe interpretare come una trasformazione dell'individuo frutto della società moderna piuttosto alienante) Gregor si sveglia in ritardo per il suo lavoro, scoprendo di essersi trasformato in un vero e proprio insetto gigante.
Il racconto, diviso in tre parti, ci illustra il modo in cui Gregor cerca, con questo suo nuovo aspetto, di interagire con la famiglia, il datore di lavoro, con degli inquilini che poi i suoi familiari saranno costretti a prendere n casa per trovare un modo di sopravvivere, dopo che lui sarà licenziato da un disgustato datore di lavoro.
Anche la famiglia, piano piano, prenderà le distanze dal giovane, facendo emergere un disprezzo profondo per la creatura ripugnante in cui si è trasformato, fino a quando, decisi a riemergere dalla condizione di miserie in cui sono caduti, per colpa della metamorfosi di Gregor, i suoi stessi familiari non decideranno di sbarazzarsi di lui una volta per tutte, cercando di conquistare un ironico e paradossale lieto fine, dove la liberazione da quella creatura ripugnante, che pur si era presa cura di loro, fino alla metamorfosi, diventa una speranza per un futuro migliore.
Racconto duro, pregno di una visione pessimistica e oscura della società moderna, dei rapporti famigliari piuttosto conflittuali, dove si guarda a sopraffare l'individuo utilizzando l'alibi di un amore soffocante che punta a distruggere l'originalità e la libertà del singolo.
Tutto il racconto è in realtà un lunga metafora sulla diversità, sul disprezzo che suscita negli individui, che vorrebbero la pseudo normalità, lontana dalla libera espressione della persona.
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