giovedì 6 maggio 2021

PIAZZA WASHINGTON di Henry James

 


Ho scoperto questo libro quando ero una ragazzina che non immaginava l'importanza che la letteratura anglo-americana avrebbe avuto nella sua vita e lo scoprì, paradossalmente, grazie a una versione teatrale messicana che arrivò per miracolo in Italia sul finire degli anni novanta, che si chiamava LA HEREDERA con Edith Gonzales e Humberto Zurita (di cui ero segretamente innamorata fin da bambina). Loro erano spettacolari e la storia mi rimase particolarmente impressa, tanto che cercai di scoprire da cosa era tratta e mi ritrovai tra le mani il testo di Henry James, pubblicato per la prima volta nel 1880 e circolato per molti altri anni soprattutto tra un pubblico di lingua inglese. Solo successivamente sarebbe stato tradotto.


 

La storia è quella, raccontata da un narratore onnisciente, di Catherine Sloper, la figlia di un ricco medico, che vive con il padre a Washington Square, New York. Catherine, pur avendo un carattere dolce, appare con un'indole opaca e poco brillante, tanto da essere considerata dal padre con molta condiscendenza. Durante una festa la ragazza conosce e rimane affascinata da Morris Townsend. L'uomo sembra ricambiarla e comincia a corteggiare la ragazza, sostenuta anche dalla zia di lei, Lavinia, convinta dell'innamorante dei giovani.


 

Il padre della ragazza si oppone, minacciando di diseredarla, convinto che Morris la lascerà, in quanto interessato solo ai suoi soldi. Porterà Catherine anche per un Grand Tour in Europa, deciso a spezzare il legame tra i due, ma la ragazza torna decisa a sposarlo. Il disprezzo del padre di Catherine nei confronti della ragazza è tale da umiliarla e mortificarla, accentuando il suo disagio, dicendole che un uomo come Morris può essere interessato solo ai suoi soldi. Quando torneranno dal loro viaggio, la situazione precipiterà drammaticamente.




 

 A ben vedere tutti i personaggi sono mossi da interesse, senza nessuna considerazione dei sentimenti dell'altro. Morris vuole i soldi del dottor Slopes, il padre di Catherine, insensibile alle emozioni della figlia, vuole dimostrare le sue ragioni e la zia Lavinia sogna di vivere una storia d'amore, anche se attraverso la nipote. Catherine, pur sottovalutata dagli altri personaggi, mostrerà invece una forza di carattere e una consapevolezza che la porteranno ad affrontare da sola l'enorme solitudine e il dolore della presa di coscienza.


 

Romanzo che presenta un tono crepuscolare, di rimpianto e di bilanci, dove spicca forte e intensa la figura di Catherine Slopes. Da questo romanzo sono stati tratti vari adattamenti cinematografici tra cui il film di Wyler del 1949, ma anche quello di  Agnieszka Holland del 1997, anche se nel mio cuore resterà sempre la versione teatrale con Edith Gonzalez e Humberto Zurita!

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