Che fosse una stagione di transizione in qualche modo l'avevamo capito, ma questo non toglie un certo senso di insoddisfazione che ho provato alla fine della visione di questo ottavo episodio. Sapevo che Francesco non avrebbe potuto fare la sua scelta, in quanto la morte di Emma era troppo recente, ma mi è sembrato, dopo l'episodio conclusivo della fine del Maestro, piuttosto fragile.
Mentre Vincenzo finalmente corona il suo amore con Carolina, dichiarandosi e superando tutte le loro difficoltà, Francesco riceve la proposta di Dafne di lasciare l'Italia e di trasferirsi da qualche altra parte. Il suo perenne senso di fuga verrà alla fine spiegato, quando comparirà un ricco imprenditore slavo che rivendica la paternità della piccola Lara.
Si scopre così la vera storia di Dafne, che sembra essere stata coinvolta in una rapina nella villa dell'uomo, che ha sorpreso mentre uccideva la moglie e cercava di fare del male alla sua bambina. Spinta dal desiderio di aiutarla, Dafne aveva colpito l'uomo, fuggendo con la piccola, che ha cresciuto come figlia sua.
Emma, che era venuta a conoscenza della verità (ma onestamente non ho capito come), cercava di convincerla ad andare alla polizia, quando uno degli uomini dell'imprenditore era intervenuto sbarazzandosi di lei.
La verità, come ogni volta, verrà scoperta da Francesco e Vincenzo, ma c'è qualcosa di blando in questa morte provocata, anche se ci concede il pretesto di vedere nuovamente Pilar Fogliati in un messaggio d'augurio per il compleanno del marito. Peccato che sul finale, il riferimento a Manuela, che ha deciso di trasferirsi altrove per continuare la carriera di poliziotta, sembri una sostituta piuttosto blanda nel cuore di Francesco.
Un finale vagamente aperto, ma senza troppo coinvolgimento. Peccato perché c'erano degli elementi decisamente interessanti. Speriamo che, se ci sarà un continuo, possano ottenere un risultato migliore.
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