giovedì 20 maggio 2021

LA VALLE DELL'EDEN di John Steinbeck


 Ho scoperto questo romanzo quando ero una ragazzina, grazia alla passione che avevo per un attore iconico come James Dean. Dei suoi tre unici film, questo era quello che mi aveva colpito nel profondo e che scoprì essere tratto dall'omonimo romanzo del premio Nobel per la letteratura John Steinbeck, pubblicato nel 1952.


 

La storia racconta con sensibilità e profondità di due famiglie, gli Hamilton e i Trask, in una sorta di epopea che va dalla Guerra Civile americana alla prima Guerra Mondiale. Tra i vari personaggi spiccano il vecchio Samuel Hamilton, immigrato dall'Irlanda, con sua moglie Liza, e i loro tentativi di crescere i loro nove figli, dall'altro Cyrus Trask e i suoi due figli, Adam e Charles, le le tormentate storie che li riguardano, tra cui quello del rapporto con la turbolenta Cathy. E infine i loro nipoti Aron e Caleb, nati gemelli, figli della misteriosa Cathy, donna ambigua, potente, che incarna in qualche modo la figura di Eva e di Satana, emblema del male nel mondo.


 

Sarà proprio Cathy, divenuta la tenutaria di una casa d'appuntamenti, a distruggere Caleb e Aron, i due fratelli, che incarnano in qualche modo Caino e Abele. Caleb il ribelle, quello irrequieto, che vorrebbe trovare un modo per conquistare l'ammirazione del padre, ma che sembra aver ereditato il sangue marcio della madre, e Aron, il figlio devoto, quello dalle grandi prospettive, innamorato di Abra, che finirà per preferirgli Caleb, e che sarà distrutto poi proprio dalla scoperta della vera identità della madre.


 

Il titolo del romanzo è significativo, LA VALLE DELL'EDEN, che vuole simboleggiare il giardino a est dell'Eden (titolo originale dell'opera è proprio EAST OF EDEN), dove i figli di Caino si trasferirono a vivere. Qui nel romanzo la valle è rappresentata da quella percorsa dal fiume Salinas nella California settentrionale,  e fa da sfondo a queste drammatiche vicende.


 

Considerato il capolavoro della maturità di John Steinbeck, il libro affronta tematiche di peso come la depravazione, la carità cristiana, l'amore,  ma anche la battaglia per essere accettati, il mistero dell'identità e le conseguenze della mancanza d'amore, mescolandoli con continui riferimenti biblici.  Nel 1955 Elia Kazan ha tratto l'omonimo film con James Dean.

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