Siamo entrati nella parte drammatica della storia. L'eliambulanza (non so se può essere chiamato così un piccolo aereo ambulanza capace di attraversare il mondo) riporta Luciana a Rio, accompagnata dal medico di fiducia della famiglia, insieme con Helena e Osmar.
L'arrivo in città è drammatico, perché tutti si ritrovano davanti una situazione decisamente difficile. Anche Miguel, di solito allegro, simpatico, anche se non risparmia a Luciana i suoi sorrisi, appare molto preoccupato, mentre fa i test per verificare le sue reazioni.
Purtroppo il verdetto è quello dei medici giordani: la giovane è tetraplegica, ovvero non solo non potrà camminare, ma è paralizzata dal collo in giù. L'intervento delicato a cui sarà sottoposta le permetterà di bloccare il progredire della lesione e di avere qualche speranza di miglioramento.
La notizia travolge tutti i presenti, dai genitori ai fidanzato, sconvolgendo anche Helena che si sente responsabile dell'incidente. Jorge chiede di poter essere accanto alla fidanzata durante l'intervento, che è lungo e delicato, ma al risveglio, Luciana è scoraggiata e cerca di allontanare da sé Jorge, convinta che non tornerà mai più quella di un tempo.
I suoi sogni di gloria, l'impressione di poter ottenere qualsiasi cosa, si sono frantumati contro la realtà drammatica che l'ha travolta e in questo momento la ragazza non riesce a vedere oltre, imprigionata nel suo corpo e nelle circostanze. Dovrà davvero lavorare molto per poter imparare a vivere di nuovo.
Questa manciata di episodi si guardano trattenendo il fiato per l'emozione violenta e la drammaticità e anche se l'intento iniziale degli autori era quello di incentrare la storia su Helena, il suo senso di colpa è relativo, rispetto all'enormità della tragedia che ha colpito Luciana.
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