Mi chiedo, dopo la visione di altri sette episodi, il perché di questa lunga agonia. Certo qualcuno potrebbe dirmi che sono un animo insensibile che non si affeziona ai vari personaggi, alla tenerezza di una coppia che sta insieme da mille anni e che hanno dato vita a una famiglia affiatata; che non si lascia toccare da un padre, Vittoria, che ama sinceramente i suoi figli, anche se l'abbandono della moglie lo ha innegabilmente segnato, o che non mi intrigano i complotti di César con la malefica nonna.
La verità è che questa dovrebbe essere la storia di Mario e Alice, due amici che sono legati profondamente e che hanno paura che l'amore possa stravolgere il loro rapporto. Mario però è il primo a capire che sono ormai arrivati a uno step successivo, mentre Alice, che pur non sembra particolarmente innamorata di César, continua a negare.
A parte questo e il fatto che la donna abbia notato in Mario un comportamento più maturo, devo dire che non succede, nelle loro dinamiche, praticamente niente. Sono qui a commentare semplicemente che Mario decide di darsi una possibilità con Carol, mossa più dal complottismo di César che da un vero interesse.
Intanto si muovono gli altri personaggi, senza però concludere granché. Sorridiamo a stento durante la cerimonia di presentazione del pretendente di Hiromi, perché Ralf Tattoo si presenta vestito da Samurai, annunciando di essere un aspirante fidanzato e rovinando l'accordo che era stato fatto tra famiglie.
Lei è abbastanza pretenziosa e antipatica e subito ripiega sul povero Akira, che ha come unico vantaggio di essere giapponese e assennato. Così, anche se sorridiamo, poco ci appassioniamo. Lo stesso vale per Yumi e Tiago, che sono molto carini insieme, ma lui è innamorato della moglie Dora e non sembrano esserci grandi possibilità di evoluzione in questo momento.
Nulla succede tranne i problemi economici dell'azienda Tanaka e per una storia come questa, nonostante le belle ambientazioni, gli attori noti, i personaggi simpatici, sinceramente la prospettiva è piuttosto grigia. Speriamo in un movimento, in un sobbalzo, in qualcosa che possa portare la trama a darci una scossa o un minimo d'interesse.
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