mercoledì 12 maggio 2021

LA CAPANNA DELLO ZIO TOM di Harriet Beecher Stowe


Ci sono dei romanzi che hanno un peso nella storia profondo e significativo. Non sono solo racconti d'intrattenimento, ma una sorta di fotografia nitida dei tempi, che allo stesso tempo aiutano a riflettere e a capire tematiche non affrontate con consapevolezza. Sembra che Abraham Lincoln quando incontrò Harriet Beecher Stowe esclamò: "È dunque questa la piccola donna che ha scatenato questa grande guerra!".


 

Il romanzo della Beecher Stowe, convinta abolizionista, pubblicato nel 1852, ebbe un impatto innegabile e un successo che ancora oggi non ha smesso. La storia racconta della vendita da parte di Arthur Shelby, proprietario di schiavi, ma profondamente umano, due sue schiavi, zio Tom, suo braccio destro, e un bambino di soli cinque anni. A comprarli è uno schiavista crudele, Haley, ma Eliza, la madre del piccolo Harry, riesce a fuggire con il bambino e trova rifugio in una comunità di Quaccheri. Lei riuscirà poi a raggiungere il Canada, insieme al marito, e qui inizieranno una vita libera.


 

Tom, invece, resta per amore nei confronti di Arthur Shelby, che lo aveva ceduto per necessità. George Shelby, il figlio tredicenne di Arthur, promette a Tom che un giorno andrà a cercarlo e lo libererà. Durante il viaggio in mare, Tom colpisce per il suo buon carattere e salverà la vita di Eva  St. Clare, una bambina figlia di un possidente terriero. Salvata da Tom, il padre lo compra e il suo desiderio sarebbe quello di liberarlo, ma l'uomo viene ucciso poco prima di firmare i documenti. Il calvario di Tom non si conclude.


 

Comprato da un nuovo padrone, crudele e spietato, che vorrebbe fare di lui un aguzzino, finirà per mantenersi integro e legato ai suoi principi a costo della sua stessa vita. Quando George Shelby riuscirà a trovarlo, come promesso, sarà troppo tardi per Tom, ma la consapevolezza della crudeltà della sua condizione lo poterà a una scelta rivoluzionaria.


 

Il romanzo presenta uno stile semplice, lineare, a tratti peccando di sentimentalismo. La Beecher Stowe fu accusata anche di non conoscere per mano diretta quella che era la realtà del Sud degli Stati Uniti, ma le tematiche affrontate e l'importanza dell'effetto sui lettori del tempo valgono tutto il peso del racconto.


 

Fu la prima presa di coscienza degli orrori che si annidavano nella stessa società americana, un primo passo che avrebbe portato, come giustamente sottolineò lo stesso Lincoln, alla Guerra Civile e all'abolizione della schiavitù. Libro assolutamente da recuperare.


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