sabato 21 settembre 2019

CORDEL ENCANTADO (Basile 2011) - Prime impressioni (1-3)


Sulle tracce di Caua Reymond, il famoso Jorgito di AVENIDA BRASIL, mi sono imbattuta per caso in un suo prodotto, realizzato poco tempo prima di questa storia che lo avrebbe portato alla ribalta internazionale, ovvero CORDEL ENCANTADO (Filo Incantato), produzione di RETE O GLOBO.


Si tratta di una storia ideata e trasmessa per la fascia oraria delle sei del pomeriggio, ovvero un momento della televisione brasiliana in cui le storie tendono ad essere più delicate e meno impegnative di quelle della prima serata, eppure sicuramente, anche solo vedendo le prime tre puntate di questa storia, si rimane colpiti dal dispiego di mezzi utilizzati.


Le vicende sembrano quelle di un racconto antico, ambientato in un'epoca che sembra a cavallo tra la fine e l'inizio del secolo, ma onestamente non ci sono appigli storici a cui aggrapparsi per avere una chiara idea di quando le vicende hanno avuto inizio. Siamo in un regno europeo, Serafia del Nord, dove il re Augusto  (Carmo Dalla Vecchia), sposato con la bellissima regina Cristina (Alinne Moraes) hanno appena dato alla luce una bambina, che decidono di chiamare Aurora. Sono alla vigilia dell'ennesima battaglia. Da secoli, infatti, il regno di Serafia del Nord è in guerra con quello del Sud. 


Quando il re Tebaldo rimane mortalmente ferito, la sua sposa, la regina Helena, decide di andare da Re Augusto e chiedere di porre fine alla guerra, in nome del figlio Felipe che porta per mano. La regina Cristina, illuminata dalla nuova maternità, decide che l'unico modo per porre fine alla guerra centenaria che li divide, è quello di organizzare un matrimonio di stato, ovvero quando Aurora sarà diventata maggiorenne, la ragazza sposerà il principe Felipe ed i due regni si uniranno.


Re Tebaldo, prima di morire, da il suo consenso e i due regni s'impegnano alle future nozze. Tutto farebbe pensare ai due protagonisti che, cresciuti, si sposeranno, ma le vicende prendono un'altra piega quando un amico del Re, un'esploratore che viene da terre lontane, porta alla corte la notizia di un tesoro sepolto a Brogodó, un paesino nelle lontane terre del selvaggio Brasile.


La corte, bisognosa di denaro per i lavori di ristrutturazione del regno, decide di intraprendere il viaggio verso il nuovo mondo, pieni di entusiasmo e il Re, innamorato folle della moglie, decide di portare con sé lei e la piccola Aurora.

A tramare contro di loro, come in ogni telenovela che si rispetti, c'è la cognata del Re, la principessa Ursula, che da sempre sognava con diventare lei la regina. La donna, liberatasi del proprio marito, con la complicità del suo amante, parte con la compagnia di esploratori, decisa a sbarazzarsi della regina e della figlia, decisa a farsi sposare dal Re e a piazzare la propria figlia sul trono e all'altare con Felipe.


Durante il viaggio di esplorazione che porterà al ritrovamento del prezioso tesoro, Ursula e il suo amante contattano dei banditi locali ai quali promettono il tesoro. Questi attaccano la carovana del Re per impadronirsene ed approfittando del subbuglio creato, Ursula spinge Cristina e la piccola Aurora su di una carrozza. 


La donna si rende conto delle cattive intenzioni e riesce a fuggire solo per un breve momento, affidando la neonata nelle braccia di una donna che vive in una casa umile. Le affida la bambina il tempo necessario per essere poi ricatturata. La sua tragica fuga finisce in tragedia quando la sua carrozza vola via dalla strada.


A ritrovare il suo corpo agonizzante è Herculano, il capo dei banditi, a cui la donna, in fin di vita, svela il segreto fondamentale da consegnare all'amato sposo. Sua figlia è ancora viva.


Augusto, non ritrovando più la moglie e la figlia, dopo mesi di ricerca, si vede costretto a rassegnarsi al pensiero della morte delle due e si decide a ritornare in Europa, sconvolto dal dolore, lasciandosi guidare da Ursula e Nicholas, l'amante della donna.


Nel frattempo la coppia di campagnoli chiede ospitalità e lavoro nella façenda del Colonello Gennaro, dove vive anche la moglie del bandito Herculano, con il figlio Jesuino, ancora piccolo. Jesuino e Azucena (come viene chiamata Aurora), crescono insieme e ben presto il loro affetto si trasforma in amore.


I due vogliono sposarsi e coronare il loro sogno d'amore, ma al paese fa ritorno il figlio del Colonello, richiamato al capezzale del padre, Timóteo, un dongiovanni arrogante che ha sempre avuto mire su Azucena e che non è per niente disposto ad accettare l'unione dei due giovani.


Nel frattempo in Europa, quando ormai Augusto si è rassegnato a dare il suo consenso alle nozze tra sua nipote Sofia e il giovane Felipe, arriva la notizia che sua figlia Aurora non è mai morta. Herculano ha infatti ritrovato, dopo anni di ricerca, il suo amico esploratore al quale ha consegnato la collana della regina Cristina (come prova delle sue parole) e la notizia più importante della sua vita.


La storia ha molti elementi classici, mischiati con un pizzico di humor e una folla di attori noti. Ritroviamo molti di quelli che parteciperanno poi al famoso AVENIDA BRASIL, come l'intrepido Leleco, qui presente nelle vesti del prefetto di Brogodò, Monalisa, il terribile Max e persino la determinata Debora, che qui vesti i panni di Doralice, una giovane donna avanti nei tempi, laureatasi e decisa a portare la giustizia nel piccolo paese di famiglia.
Sono solo una manciata di episodi, ma la storia sembra carina.

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