domenica 15 settembre 2019

AVENIDA BRASIL - Il passato di Lucinda (150-152)


Uno dei personaggi chiave, più misteriosi della storia, resta Mamá Lucinda, la mamma della discarica, la donna che si è presa cura di Jorgito, di Nina, di Betania, Valdo e di tutti gli altri, per generazioni, fino ad arrivare a Picolé e Miluce. Eppure Mamá Lucinda è anche la donna che non ha potuto essere la madre di Max; qualcosa di oscuro nel suo passato le ha impedito di esserci nella fase cruciale della vita del giovane, cresciuto solo con Nilo e destinato a distruggersi.


Al funerale di Max c'è solo Mamá Lucinda, a piangere per lui. Arriveranno anche Mauricy ed Ivana, la prima astiosa nei confronti dell'uomo che li ha ingannati, la seconda leggermente addolorata per un amore che era a senso unico. Ma la questione principale continua ad essere: chi ha ucciso davvero Max?


Nina pensa di essere responsabile, nonostante Jorgito cerchi di farla ragionare sui frammenti di ricordi che conserva, ma Mauricy ha trovato Ivana con l'arma in mano e le due l'hanno nascosta. A poter essere considerati colpevoli ci sono anche Lucio e la madre che, prima ancora di dare la loro testimonianza, decidono di lasciare la città. E tutti ignorano la presenza di Santiago sulla scena del crimine.


Quando Mamá Lucinda sente dalle labbra di Mauricy il fatto che Nina si considera colpevole della morte di Max, decide di compiere un gesto estremo e durante l'interrogatorio della ragazza si presenta per dichiararsi colpevole.


Nessuno le crede, ma l'esistenza di un precedente, ovvero il fatto  di aver già ucciso nel passato, induce la polizia ad accettare la sua versione e la donna finisce in prigione, gettando nella disperazione non solo tutti i suoi numerosi bambini, rimasti soli e senza un tetto, ma anche il terribile Nilo, che continua a considerarla la donna della sua vita.


È proprio l'uomo che, in un momento in cui è preda dell'alcol, rivela a Piccole che Mamá Lucinda finirà in carcere per la seconda volta per un delitto che non ha commesso. Jorgito e Nina, come sempre, decidono di fare chiarezza e sperano di poter trovare tasselli sul passato misterioso di Mamá Lucinda.


Sarà Santiago a raccontare loro la sua versione della verità, quando si recherà alla villa dei Tifón per presentare la sua versione. L'uomo, accolto con gentilezza da tutti, dichiara di sentirsi colpevole per come Carminha sia diventata e che in fondo la donna non è altro che una vittima di una storia di sangue iniziata molti anni prima.


Nilo era sposato con Lucinda e vivevano in una casa vicino a quella di Santiago e Virginia. Un giorno era nata una storia tra Santiago e Lucinda, ma Nilo aveva sorpreso i due amanti e, devastato dalla scoperta, si era recato da Virginia, per rivelarle il tradimento del marito, dando il via ad un atto di violenza che aveva finito per trascinare tutti.


Virginia, sconvolto, brandendo un arma, era corsa a casa di Lucinda, dove la donna stava in compagnia di Clarita, la bambina che aveva avuto da Nilo, insieme a Max. La donna aveva sparato con lo scopo di uccidere Lucinda, ma aveva invece ucciso la bambina.


Secondo Santiago, Lucinda, sconvolta per la perdita della figlia, era corsa a cercare la donna e l'aveva uccisa sotto gli occhi dell'uomo, assumendo poi la colpa e finendo in prigione. Rimasto solo, senza una madre, Santiago si era visto sottratto anche Carminha, da Nilo, che l'aveva portata alla discarica insieme a Max, dove i due erano cresciuto e si erano persi insieme.


La storia commuove tutti, lasciando molti dubbi invece in Nina e Jorgito, che sentono, a pelle, che c'è qualcosa di strano in  tutto quel racconto, ma Santiago è sicuro che riuscirà a far avvicinare nuovamente Carminha alla casa di Tifon.

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