UN AFFARE DI STATO di Nora Roberts
Nora Roberts è tra le scrittrici americane del genere romance una delle penne più note, come dimostrano anche i numerosi film tratti dai suoi volumi. Ho visto qualcosa in televisione e letto qualche testo che non ha lasciato dentro di me un ricordo particolarmente emozionante, ma ho ritrovato nella mia libreria dei vecchi volumi dedicati alla saga di Cordina, immaginario regno sulle sponde del Mediterraneo, e, dato che in questo periodo sto seguendo CORDEL ENCANTADO, che di regni europei, di principi e principesse ne è pieno, mi sono sentita dell'umore giusto per iniziare.
UN AFFARE DI STATO è il primo volume dedicato alla principessa Gabriella. In questo regno, dove i nomi sembrano inglesi, ma dove si parla anche francese, la monarchia è riuscita a creare uno stato che sembra vivere apparentemente in pace, ma le vicende iniziano subito con un evento drammatico, ovvero il ritrovamento della principessa Gabriella, che era scomparsa da una settimana.
La ragazza era stata rapita, senza che la notizia si spargesse, e ritrovata sulle sponde del mare, completamente priva di memoria. Qualcosa di terribile deve essere successo perché lei cancellasse tutto quello che l'è successo, non soltanto durante il suo rapimento, ma anche la sua vita precedente.
Il padre, il principe Armand, decide di affidare la sicurezza della figlia a Reeve MacGee, un americano, un tempo parte dei servizi segreti, e figlio del suo migliore amico. Reeve accetta, ricordando un suo precedente incontro con Gabrielle, quando lei aveva solo sedici anni.
Il bisogno di proteggerla da un possibile pericolo a corte si unisce anche ad un'attrazione mai completamente sopita nei suoi confronti che si riaccende e che li porterà l'uno nelle braccia dell'altro, mentre a palazzo si tessono intrighi e si cerca di scoprire chi possa esserci dietro al rapimento, ma soprattutto si cerca di salvare la ragazza dal pericolo imminente che incombe su di lei.
La storia è carina, pur senza presentare grande originalità; diventa un pretesto per poterci condurre sulle sponde di questo regno che sembra avere molto in comune con Montecarlo. Incontriamo anche futuri protagonisti, come il principe destinato al trono, il serioso Alexander, e il più spensierato Bennet, con l'introduzione sul finale di Christina ed Eve, le due sorelle americane che potrebbero tornare per conquistarsi uno spazio narrativo tutto loro.
Le vicende sono piacevoli e il libro scorrevole, ma sembra, come al solito, che manchi qualcosa di fondamentale e anche lo scioglimento dei nodi della vicenda del rapimento si svolge troppo rapidamente, togliendo sapore alla storia. Mi chiedo se questo dipenda da una carenza dell'autrice o dalla solita terribile forbice che si abbatte inesorabile su molti dei romanzi rosa, non ritenuti degni (da parte di un'editoria ipocrita) del diritto alla loro integrità.
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