domenica 31 maggio 2020

OUTLANDER - Never My Love 5x12


Alla fino ho trovato il coraggio di vedere l'ultimo episodio della quinta stagione. Avevo temporeggiato, come mai in vita mia, probabilmente perché sapevo quello che sarebbe arrivato, avendo letto i libri, o forse semplicemente per cercare di rimandare il distacco definitivo.


Con i set bloccati, l'incertezza generale, non sappiamo quando riprenderanno le riprese e quando potremo proseguire con la storia. Certo il rapimento di Claire, con cui finiva l'episodio precedente, non m'induceva a fiondarmi sull'ultima puntata.


Ho sentimenti contrastanti su questa parte della storia, perché il dolore della nostra eroina, che ha affrontato mille turbamenti e difficoltà, guerre e separazioni, è davvero pesante e drammatico da leggere, ma la Gabaldon, nel romanzo, riusciva a mantenere la tensione narrativa al punto tale che l'arrivo di Jamie e di tutti gli uomini del Ridge che si abbattono sui rapitori come degli sterminatori e dei giustizieri è resa al punto tale che non si può evitare di proseguire pagina dopo pagina, ipnotizzati.


Gli autori della serie utilizzano una formula delicata per presentarci la crudeltà di questa parte. Con la mente Claire cerca un posto sicuro, mentre viene sottoposta a violenze indicibili. Pensa a tutta la sua famiglia, trasferita negli anni sessanta, regalando agli spettatori il piacere di vederli in un contesto completamente nuovo.

Unici assenti sono Roger e Bree, insieme al loro bambino, e la sicurezza di quel contesto sarà spazzata via con la notizia di un incidente automobilistico, come a dire che neanche lì possono essere al sicuro. L'orrore del presente prevale strappandola al posto sicuro che si era ritagliata nella sua mente.


Nel frattempo Bree e Roger si rendono conto di non essere riusciti a tornare nella loro epoca, ma di essere ancora in America, con Ian che li guarda stupito. I quattro tornano al Ridge, in tempo per vedere la croce di fuoco, che indica il richiamo alla guerra.


A questo punto, davanti alla scoperta di quello che è successo a Claire, la famiglia si compatta e tutti partono decisi a recuperarla e si abbatteranno come un flagello sui rapitori e torturatori di Claire. Gli unici due a salvarsi sono il viaggiatore, che aveva riconosciuto in Claire una come lui per la sua famosa imprecazione su Roosevelt, ma che non l'aveva aiutata e Brown, il colpevole di tutto.


Claire è tormentata e sconvolta per quello che le è successo e il marito e la figlia cercano di essere vicini, ma di permettere di affrontare il dolore, che entrambi ben conoscono. Intanto sarà la piccola Marsali a risolvere il problema Brown, pur essendo poi presa dai sensi di colpa.


E il luogo sicuro che Claire cercava alla fine lo troverà tra le braccia di Jamie, come sempre, mentre venti di guerra si profilano all'orizzonte.


Puntata intensa, emotivamente forte, ma resto incerta sul giudizio, nonostante la bravura degli attori e la delicatezza con cui gli autori hanno cercato di trattare l'episodio. Nei romanzi l'emozione che mi hanno dato era alquanto diversa.

Mi separo comunque dalla storia, con la sensazione di una quinta stagione che nel suo complesso è riuscita a scuoterci, a emozionarci e a trasformare in meglio un romanzo (LA CROCE DI FUOCO), che presentava molti limiti. Ignoro il futuro, come i Fraser, nonostante abbia una vaga impressione di quello che potrebbe essere il loro domani.

1 commento:

  1. Buonasera, mi piace molto questo blog...ricomincerete a scrivere all'inizio della programmazione della sesta stagione?

    RispondiElimina